(a.tortelli) Si fa sempre più scottante, nel Bresciano, il dibattito interno a Forza Italia. E a scaldare ulteriormente il clima, nei giorni scorsi, è intervenuta anche una riunione dei fedelissimi dell’ex ministro Mariastella Gelmini, attuale coordinatore lombardo del partito. Al Grand Hotel di Gardone Riviera – secondo quanto risulta a BsNews.it – si sarebbero trovati a pranzo in una quarantina: il segretario provinciale Alessandro Mattinzoli, il coordinatore cittadino Paolo Fontana, l’ex consigliere (comunale e provinciale) Roberto Toffoli e diversi rappresentanti del territorio, oltre all’ex presidente di Aib Marco Bonometti e a figure di spicco di alcune associazioni imprenditoriali bresciane (nei panni degli ospiti).
Oggetto dell’incontro, pare, il lancio della candidatura di Mattinzoli alle prossime elezioni regionali. Un appuntamento su cui, peraltro, pesa ancora l’incognita – non da poco – della data, visto che non è secondario sapere se gli elettori si esprimeranno sul Maroni bis nella primavera del prossimo anno o già a ottobre, in concomitanza con il referendum sull’autonomia lombarda.
La candidatura di Mattinzoli, in qualsiasi caso, sarebbe già stata messa in campo (senza obiezioni tra i partecipanti) e – voti permettendo – potrebbe essere l’unica vincente, visto che difficilmente il partito riuscirà a confermare i due seggi della precedente tornata. Anche per questo l’appuntamento – o almeno i resoconti fatti dai presenti, nel seguente tam tam politico – sembra avere suscitato i mal di pancia di molti tra gli assenti. E non solo dell’opposizione interna fatta dal gruppo peroniano e dai romeliani. Il vertice, infatti, avrebbe provocato reazioni anche tra i fedelissimi di Adriano Paroli. L’ex sindaco, attuale commissario del partito in Veneto (non senza grane politiche dopo le ultime votazioni) e alleato del fronte Gelminiano era infatti assente all’incontro di Gardone, ma fra i suoi sostenitori – pare – più d’uno avrebbe visto di buon occhio come candidatura forte per le Regionali quella dell’ex assessore all’urbanistica Paola Vilardi.
In questo quadro, con una curiosa coincidenza che però pare essere solo temporale, è da segnalare anche la “lite” a distanza tra la Vilardi e Mattinzoli. Con la prima che ha attaccato duramente la Loggia sulla questione del libro del sindaco pubblicato da Massetti e il secondo che ha ritenuto di mandare un comunicato ai giornali per prendere le distanze dall’affondo e dalla posizione dell’intero gruppo consiliare. Non è dato sapere se poi ci sia stato un chiarimento tra i due. Ma di certo la discussione promette di non essere l’ultima all’interno degli azzurri in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.
Mattinzoli finirà a fare una lista come unico candidato
Forza Italia in Lombardia prende il 10 per cento e in Veneto molto meno……… In Comune a Brescia arrivavano a stento al 15 quando in Italia erano al 30, adesso a quanto si fermeranno???? Eleggeranno un consigliere comunale??? Eleggeranno un consigliere regionale o pensano di mandarlo diritto in giunta Mattinzoli??
Che triste spettacolo il dibattito in Forza Italia: eravamo al 30 ora discutiamo di chi comanda sul 3%!!! Ha ragione quello del Pd, e non capita mai…
Mattinzolix rischia di finire vittima delle proprie trame…
Non sarà che Forza Italia / Gelmini se ne frega delle elezioni di Brescia?
I LIVELLO DEGLI ALLEATI E’ BASSO MA VINCEREMO
“Vinceremo” porta maluccio: era uno dei motti preferiti del Duce…
Questo partito oggi viene comandato con la forza del potere gelminiano. Ma l’impero è alla fine della decadenza.
Di quale partito parliamo? Le percentuali sono talmente basse che siamo vicini alla scissione dell’atomo, come nei movimenti postcomunisti nati alla sinistra del Pd.