Un evento di memoria e di suffragio per una delle più grandi tragedie della montagna italiana. L1 dicembre 1923, alle 7.15 del mattino, crollava una parte consistente della diga del Gleno, sbarramento costruito allo scopo di alimentare le centrali idroelettriche di Bueggio e Valbona e contente circa 6 milioni di metri cubi di acqua, a 1500 metri daltezza nella piana sottostante il monte Gleno, in alta Val di Scalve, in territorio comunale di Vilminore, provincia di Bergamo. A centanni esatti dallinizio dei lavori di costruzione di questa imponente diga, Emanuele Turelli e Tiziano Incani (Il Bepi) tornano a rappresentare il monologo Gleno, 1 dicembre 1923 opera dello stesso Turelli, storyteller, e arricchito dallesibizione del Bepi, in particolare dallesecuzione del brano Gleno inserito nellomonimo album del cantautore bergamasco.
Accanto a loro ci saranno il chitarrista Davide Bonetti, già collaboratore di Turelli in altri suoi lavori di storytelling e Claudio Cominardi, coordinatore tecnico delloperazione. Alle 10 del mattino di domenica 27 agosto si alzerà quindi il sipario su uno dei racconti artistici più apprezzati e significativi della narrazione civile italiana. Il racconto, creato nel 2009 e incrociato da Turelli e il Bepi con larricchimento musicale lanno successivo, ha visto 22 esibizioni pubbliche in Lombardia e Trentino Alto Adige registrando oltre 20 mila spettatori. Una di queste esibizioni, il 6 agosto del 2011, venne fatta proprio alla diga, ai ruderi del manufatto e siglò la collaborazione fra i due artisti che fra poche settimane si ripresenteranno di fronte ai muri scrostati dei resti di quel muro di sbarramento.
Ma la differenza rispetto a quellevento è proprio insita nella volontà che ha spinto Turelli, il Bepi e i loro collaboratori a proporre questo tipo di evento: gli artisti si sono messi a disposizione gratuitamente per poter ripetere loperazione, in unottica di responsabilità sociale con lunico intento di continuare a tenere accesi i riflettori sulla tragedia che fu spartiacque sia per la Val di Scalve che per la Valcamonica. Allappello di Turelli e del Bepi hanno risposto aziende private, enti locali, associazioni, consorzi che hanno guarantito, a vario titolo, la copertura delle spese vive dellevento e che hanno permesso, in un patto di territorio di proporre una manifestazione che si appresta a divenire uno degli eventi di maggiore richiamo per la montagna dellarco alpino, stimando fin da ora presenze che varieranno dalle 2 alle 4 mila persone. Tutti saliranno in quota al mattino presto lungo i sentieri che accompagnano al Gleno, facendo riferimento al dettagliato piano logistico predisposto dalla pubblica amministrazione locale della valle. Il racconto, della durata di unora e mezza circa, sarà un susseguirsi di fatti e aneddoti, arricchiti dalle esibizioni di Bonetti e del Bepi, e narrerà della genesi della diga, dei tre elementi di debolezza che Turelli indica come cause principali della tragedia, entrerà nellatmosfera delle settimane e dei giorni precedenti al crollo e si chiuderà con il racconto di quei terribili minuti in cui 6 milioni di metri cubi di acqua devastarono le due valli sottostanti. Grazie a questo racconto e al suo costante impegno di memoria anche su altre tematiche, Turelli è stato insignito, nel 2015, con la presenza sul libro storico delluniversità degli studi di Brescia dallallora rettore Pecorelli, commosso dopo un estratto di recitazione di questo racconto nel corso di una pubblica manifestazione nel cuore di Brescia. Lorganizzazione dellevento, che come detto si avvale di un grande sforzo da parte degli enti locali e delle aziende private, è a cura della Scuola Teatro Valcamonica e di Violet Moon, la prima accademia di formazione teatrale guidata da Andrea Abondio, astro nascente del teatro italiano e la seconda associazione di produzione dei lavori di Turelli e di altri artisti.
Giusto specificare che non si tratta di una replica dellevento 2011, ma di una produzione artistica molto diversa a quella di 6 anni fa: molto più numerosi risultano essere gli interventi musicali del Bepi, il racconto è maturato ed è stato ottimizzato durante questi anni e ciliegina sulla torta al posto dei visual filmati utilizzati per la versione acustica (impossibili da esibire in un contesto naturale) sono state inserite tre coreografie di danza moderna (ideate insieme a Viviana Podavini, insegnate formatasi allaccademia nazionale della danza di Roma e perfezionatasi allaccademia Teatro alla Scala) che vedranno esibirsi Viola Turelli, figlia di Emanuele, danzatrice che si è recentemente esibita al Teatro Grande di Brescia con il coreografo internazionale Virgilio Sieni e che accompagnerà il padre in questa nuova avventura artistica, la seconda per i due, dopo la recitazione allinterno del film Gleno, allinferno non cè solo il fuoco. La partecipazione allevento è libera e gratuita, ma è consigliato a tutti rispettare in maniera rigorosa le indicazioni logistiche elaborate dagli enti locali del territorio. Qualora il maltempo impedisse lesibizione in quota, levento potrebbe svolgersi a valle in una location individuata appositamente dagli organizzatori. Ogni informazione può essere reperita sul sito web emanueleturelli.com.
Gleno, 1 dicembre 1923.
COME ARRIVARE A GLENO?
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