Il rapinatore della metro incastrato dal cervellone della Polizia: è un 32enne

Arrestato un indiano clandestino ritenuto responsabile di due rapine commesse il 9 aprile nelle vicinanze della stazione metropolitana “Poliambulanza” e il 23 aprile all’uscita della stazione “Volta”

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Le immagini del presunto rapinatore filmate dal circuito chiuso della metropolitana di Brescia e diffuse dalla Polizia
Le immagini di un presunto rapinatore filmate dal circuito chiuso della metropolitana di Brescia e diffuse dalla Polizia

La Polizia di Stato di Brescia ha arrestato un cittadino indiano di 32 anni, clandestino, ritenuto responsabile di due rapine ai danni di altrettante donne commesse il 9 aprile nelle vicinanze della stazione metropolitana “Poliambulanza” e il 23 aprile all’uscita della stazione metropolitana “Volta”.

A suo carico il GIP del Tribunale di Brescia, su richiesta del P.M. Francesco Carlo Milanesi, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di rapina aggravata.

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Brescia, hanno permesso di accertare che in entrambi i casi l’indagato aveva agito alle prime ore del mattino (tra le 5 e le 6), individuando la vittima (che viaggiava da sola) all’interno dei vagoni della metropolitana, per poi aggredirla all’uscita della stazione rubandole la borsa. Nella rapina di aprile, la vittima, nel tentativo di difendere la propria borsa, era stata anche trascinata per qualche metro riportando delle contusioni al braccio.

Fondamentali per l’individuazione del rapinatore sono state le immagini del sistema di videosorveglianza della metropolitana cittadina, che hanno permesso di ricostruire tutta la fase preparatoria del reato. L’ottima qualità dei fotogrammi ha permesso quindi di risalire ad un primo indizio: l’origine indo-pakistana del responsabile.

A fare il resto è stata la pazienza di un investigatore e la tecnologia in dotazione alla Polizia di Stato, che da qualche anno, attraverso uno speciale sistema (SSA -Sotto Sistema Anagrafico-) può fare ricerche nella banca dati dei fotosegnalati inserendo parametri quali le caratteristiche fisiche e antropometriche, la nazionalità e segni distintivi dell’autore di un reato.

Già nei mesi scorsi il sistema aveva consentito di smascherare altri autori di reato, ma in questo caso il risultato è stato addirittura superiore alle aspettative: tra i sospettati restituiti dal sistema vi era un soggetto che – in occasione del suo ultimo fotosegnalamento – indossava la stessa felpa immortalata addosso al rapinatore in occasione della rapina di aprile. A suggellare il quadro indiziario è intervenuto poi il certo riconoscimento delle vittime delle due rapine.

L’operazione si inserisce nel quadro dell’intensificazione dell’azione preventiva e di contrasto voluta dal questore Ciarambino a tutte le forme di criminalità di strada, in specie predatoria, che interessano luoghi a rischio come la stazione ferroviaria e la metropolitana.

 

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