Cinque ordinanze di custodia cautelare e ben 100 milioni di euro sequestrati. E’ questo il primo bilancio dell’operazione Cerbero, condotta dagli uomini della Guardia di Finanza di Brescia, che ha portato alla luce l’ennesimo (maxi) giro di fatture false che coinvolge anche la provincia di Brescia.
Le indagini hanno riguardato diverse province italiane. In carcere sono finiti così tre imprenditori bresciani attivi nel settore delle materie plastica (erano già finiti sotto la lente della Finanza), mentre due commercialisti pugliesi sono ai domiciliari. Le persone indagate sono complessivamente 25. Una delle ipotesi di reato è quella di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale. Secondo la ricostruzione delle Fiamme gialle, infatti, le persone coinvolte – tramite un giro di società cartiere collocate in Stati Uniti, Slovenia, Bulgaria e Romania – avrebbero messo in atto un giro di fatture false per quasi 300 milioni di euro.
Nella Leonessa operazioni simili sono frequenti e spesso si basano sull’utilizzo di cosiddette società cartiere: società che esistono solo sulla carta, appunto, ma che fanno fatture false per permettere ad altre di aumentare i costi e non pagare le tasse. Ad agosto era stata scoperta un’evasione da 11 milioni a Manerbio, mentre a luglio un’azienda di Orzinuovi era stata accusata di aver fatto sparire alla lente del fisco 80 milioni. Solo per citare gli ultimi due casi.
ARTIOCLO AGGIORNATO ORE 14