Brescia ha chiesto una deroga a Roma per tenersi la Centrale del Latte. Secondo quanto prevede la legge Madia, la Loggia dovrebbe “tagliare” le partecipazioni non strategiche, categoria in cui rientrerebbero anche le quote dell’azienda cittadina. Ma il sindaco Emilio Del Bono non vuole perdere il controllo di una società fiorente e sana, e così si è recato a Roma – lo riporta il Corriere Brescia – accompagnato dal presidente della Centrale Franco Dusina per chiedere una deroga.
I due hanno incontrato il sottosegretario Maria Elena Boschi alla quale hanno illustrato il valore della Centrale del Latte anche per quanto riguarda l’educazione alimentare e il controllo sui cibi e la lavorazione della materie prime. Un tema non banale per un territorio come Brescia.
La risposta da Roma dovrebbe arrivare entro fine anno. E se non dovessero arrivare notizie positive, per la Loggia si aprirebbero due strade. Brescia potrebbe decidere di non vendere le proprie quote, con la prospettiva di sanzioni pecuniarie da mezzo milione di euro. Oppure arrivare alla quotazione sul segmento Aim di Borsa Italiana, che però prevederebbe la messa sul mercato di buona parte del proprio 51% di azioni.