Son 3.344 posti i posti messi a disposizione dei richiedenti asilo politico – almeno sulla carta – tramite il nuovo bando di gara prefettizio.
Nel bando – secondo quanto scrive Matteo Trebeschi sul Corsera – sono definiti anche criteri più stringenti per le strutture che si candidano a ospitare i profughi. Innanzitutto i centri dovranno avere strumentazioni mediche adeguate, termometri, test per la glicemia e la gravidanza, sfigmomanometro, fonendoscopio, saturimetro, pallone Ambu, bombola d’ossigeno etc. Inoltre dovranno essere assistiti da un medico da sei ore alla settimana. Mentre il direttore dovrà essere presente a tempo pieno e agli immigrati andranno messe a disposizione anche alcune ore per la mediazione linguistica (18 se il centro ha meno di 50 ospiti, altrimenti 54 ore).
I posti disponibili potrebbero essere coperti solo parzialmente a causa della riduzione degli sbarchi: le cifre indicano una riduzione del 20 per cento rispetto all’anno precedente.
E non siamo contenti? Oppure, anche qui, adesso bisogna salvaguardare il lavoro delle cooperative e della caritas che da anni hanno speculato su queste disgrazie?