Referendum, Rolfi: con autonomia meno spese e meno attese

Il Presidente della Commissione Sanità e Politiche sociali del Pirellone interviene con una nota per spiegare l’importanza del voto del 22 ottobre

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Fabio Rolfi (Lega Nord)
Fabio Rolfi (Lega Nord)

Il Presidente della Commissione Sanità e Politiche sociali del Pirellone Fabio Rolfi interviene con una nota per spiegare l’importanza del referendum del 22 ottobre, con particolare riferimento alle tematiche di carattere sanitario.

“Una della materie – spiega Rolfi – sulle quali punteremo per ottenere maggiore autonomia, a seguito del referendum del 22 ottobre, è la tutela della salute. Chiederemo quindi a Roma ulteriori competenze  e maggiori risorse per la Sanità lombarda, alla luce dei numeri e dei risultati ottenuti dalla Lombardia.

In primo luogo va detto che la nostra Regione vanta un doppio primato: da un lato il nostro è il sistema con la minore emigrazione di pazienti; al contempo siamo anche la realtà più attrattiva, con il maggior tasso di immigrazione sanitaria. Questo ha consentito alla Sanità lombarda di maturare crediti verso le altre regioni per la cifra non indifferente di oltre mezzo miliardo di euro.

Ma non è finita qui. Il sistema lombardo ha i conti in ordine: da oltre un decennio infatti la Lombardia ha raggiunto il pareggio di bilancio, caso più unico che raro nel panorama italiano.

Avere più competenze significa poter assumere più personale per coprire il turn over, evitando che i nostri medici e infermieri facciano i salti mortali per coprire i turni. È solo così che si potranno ridurre le liste d’attesa, i cui tempi rappresentano oggi una delle criticità maggiori da risolvere. Questo perché, pur essendo profondamente differenti dalle altre realtà regionali, siamo costretti a sottostare a vincoli sulle assunzioni pensati per regioni sprecone, primo fra tutti quello che obbliga, per l’anno 2020, ad una spesa per il personale pari a quella del 2004 ridotta dell’1,4%.

La seconda conseguenza dell’avere più autonomia riguarda direttamente la riduzione, se non addirittura l’eliminazione, dei ticket. La Lombardia ha già provato a percorrere questa strada, con una legge che prevedeva il dimezzamento dei cosiddetti ‘superticket’. Purtroppo però il provvedimento venne impugnato dal Governo romano, con la giustificazione che decisioni su manovre di questo genere spettano unicamente allo Stato centrale.

Queste sono solo alcune delle ragioni per cui il 22 ottobre vale la pena recarsi a votare, per avere una Sanità lombarda con tempi d’attesa minori, meno tasse – conclude Fabio Rolfi – e soprattutto più servizi.”

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3 Commenti

  1. Più competenze, un po’ più di autonomia nella gestione delle risorse non può che essere una scelta opportuna. La Lombardia, oltretutto confina col Trentino e non è lontana da Friuli e Valle d’Aosta, regioni con un buon grado di autonomia.
    Tra i soliti spiritosi ad ogni costo, corre la sciocca battuta : prima che Brescia e provincia chiedano di passare a far parte del Trentino, si voti per conquistare più libera autonomia !!

  2. Già Luigi Einaudi evidenziava che ” l’autonomia e l’auto governo delle comunità territoriali, unitamente ad uno Stato ‘ leggero’ ” era la giusta via di un moderno liberalismo.
    Senza perdere il valore di uno Stato unito e solidale, penso che la libertà nella gestione del proprio territorio sia, come sempre quando compare la libertà come riferimento, una scelta valida ed etica.

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