Il sito in prima pagina su Google? Tre consigli da seguire per evitare fregature

Tre consigli per evitare di affidarsi a persone non adeguatamente preparate nel campo dell'ottimizzazione di un sito per i motori di ricerca

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L'acronimo Seo sta per Search Engine Optimization
L'acronimo Seo sta per Search Engine Optimization
In pochi ne capiscono i meccanismi. E ancora meno sono quelli che la mettono in pratica affidandosi ad esperti competenti del settore: meglio rivolgersi al cugino o all’amico dell’amico, sembrano pensare i più anche nel Bresciano. Salvo che poi i risultati si vedono. O meglio: non si vedono affatto, perché il business aziendale non ne ottiene alcun giovamento.
Parliamo della Seo, ovvero delle tecniche di posizionamento di un sito sui motori di ricerca e in particolare su Google, che in Italia rappresenta la quasi delle totalità delle ricerche on line (la restante fetta della torta se la dividono Bing, Yahoo e realtà nuove come Ecosia).
Fare in modo che un sito sia presente nella prima pagina di Google quando gli utenti cercano qualcosa di correlato alla nostra attività non è un fattore secondario. Perché la stragrande maggioranza dei navigatori si ferma ai primi dieci risultati. Così come è essenziale scegliere bene le parole chiave, trovando quelle con maggiore volume di ricerca, ma stando attenti al fatto che non siano troppo generiche e che sottointendano una reale intenzione di conversione da parte di chi le scrive su Google.
Un esempio? Se vendete macchine da caffè non vi servirà a molto posizionarvi ai primi posti per la parola chiave “caffè”, operazione peraltro difficilissima vista la concorrenza. Meglio cercare di puntare su chiavi di ricerca come “vendita macchine caffè”, che rendono più facile la scalata su Google e denotano una volontà di acquisto da parte di chi effettua la ricerca.
Ma spiegare tutti i meccanismi in questa sede sarebbe troppo complicato: ci sono persone che studiano queste tecniche da anni ed è opportuno rivolgersi a loro. Ma come si fanno a riconoscere gli esperti del settore dai millantatori? Di seguito vi diamo tre semplicissimi consigli.

PRIMO CONSIGLIO

Diffidate di chi vi promette che sarete primi sui motori di ricerca per qualsiasi parola chiave. Nemmeno il maggiore esperto italiano potrà mai promettervi che sarete primi su parole chiave che hanno una concorrenza molto elevata e vedono come vostri “avversari” colossi del settore che spendono milioni in posizionamento e contenuti. Ricordatevelo: il posizionamento non è una scienza esatta e dipende in grande misura anche da chi sono i vostri concorrenti. Allo stesso modo diffidate da chi vi vuole portare al primo posto su parole chiave inutili, o senza reali volumi di traffico. Ad esempio, tornando al caso della vendita di macchinette: a che vi servirebbe essere primi sulla ricerca “caffè tazzina gialla italia”?

SECONDO CONSIGLIO

Se qualche presunto esperto o il vostro consulente arriva da voi e insiste per mostrarvi i risultati sul suo computer, state attenti. Google, quando un utente è loggato con Chrome, tende a tarare i risultati della ricerca sulla base della posizione geografica e delle abitudini di chi effettua la ricerca. Dunque: un “esperto” di Seo che fa questo gesto non è un vero esperto oppure vi vuole ingannare mostrandovi risultati migliori di quelli reali. Per verificare i reali risultati delle ricerche bisogna essere sloggati o effettuare ricerche anonime attraverso le opzioni di Chrome.

TERZO CONSIGLIO

Parenti e amici non sono i migliori consulenti per il vostro business. Quando cercate qualcuno che si occupi del vostro sito internet affidatevi a realtà certificate del settore come https://jfactor.it (realtà con cui il nostro sito collabora). E comunque chiedete agli interessati un curriculum. Attenzione: non il classico curriculum in formato europeo, che sarebbero soltanto parole. In questo campo contano solo le capacità dimostrate sul campo, quindi ai vostri interlocutori chiedete esempi, possibilmente in settori merceologici i più affini possibile al vostro.

Fate attenzione: il mondo del web pullula di incapaci che si vendono bene e si fanno pagare ancora meglio. Anche a Brescia.

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