Comparto avicolo bresciano si ribella al Tg1: falsità

Dopo il servizio mandato in onda dal Tg1, il comparto avicolo bresciano si ribella e chiede maggiore equità di informazione, lanciando una provocazione.

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Il comparto avicolo bresciano si ribella al Tg1 e lo accusa di falsità. “Il mondo agricolo è sotto attacco da diversi anni e per diverse ragioni. Quando però le critiche mediatiche vengono create in maniera pretestuosa, gli attori del settore primario non possono stare in silenzio” si legge nel comunicato stampa inviato da Confragricoltura Brescia.

Per questo motivo il presidente della sezione Avicola di Confagricoltura Brescia, Alfredo Galofaro, ha deciso di replicare al servizio televisivo andato in onda mercoledì 4 ottobre durante il Tg1 delle ore 20: “Sono saltato dalla sedia quando ho sentito che i polli italiani sono intrisi di antibiotici e vengono trattati male in allevamento – ha esordito l’allevatore – e sono rimasto colpito dalle inesattezze del giornalista che sono andate sul primo canale della televisione nazionale”. Il presidente degli avicoli vuole raccontare la realtà di tutti gli allevamenti di polli e tacchini non solo nel nord Italia, ma in tutto il Paese: “I pulcini vengono trasportati con cura e raggiungono gli allevamenti nelle prime ore di vita; crescono in un ambiente sano e i polli sono allevati per 50/65 giorni, mentre i tacchini fino a 150, per poi essere trasferiti al reparto di macellazione. L’aspetto importante, e allo stesso tempo totalmente differente rispetto a quanto ascoltato in tv, – continua Galofaro – è che gli animali che arrivano al consumatore sono esenti da antibiotico”.

Ci sono ovviamente delle eccezioni, dice: “In caso di malattia è necessario intervenire per il benessere animale, una pratica dovuta che applichiamo anche ai nostri figli quando si ammalano”. Le costanti analisi non sono effettuate solo sui capi, ma anche sull’ambiente che li ospita: “Abbiamo costanti esami sull’acqua, le stanze di accoglienza e l’alimentazione – prosegue Alfredo Galofaro – e siamo contenti di ciò perché se il consumatore mangia in totale sicurezza noi possiamo continuare il nostro lavoro quotidiano e ciò è possibile grazie alla sinergia tra tutti gli attori, ossia allevatore, controllori e casa fornitrice dei pulcini”.

Galofaro prosegue: “In qualità di rappresentante sindacale dei miei colleghi non posso lasciar passare pubblicità televisive in cui si sponsorizzano polli esenti da trattamenti antibiotici, perché quelli italiani sul mercato italiano sono tutti senza interventi di questo tipo”. Il presidente chiude con una provocazione, che è anche una richiesta: “Vi invito nel mio allevamento per toccare con mano il rigore di prevenzione, pulizia e rispetto delle leggi che vige per allevare un capo nelle perfette condizioni e proporlo alle grandi aziende affinché possano portare sul tavolo degli italiani un prodotto sicuro e buono. Noi ce la mettiamo tutta e siamo pronti a dimostrarlo aprendo le nostre aziende perché non abbiamo paura di nulla e accettiamo consigli da tutti, ma non le false informazioni”.

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