Dopo linsediamento, avvenuto lo scorso 12 giugno, per discutere il tema dei rifiuti speciali, del gestore unico integrato e del Piano Cave si è riunita questa mattina la Consulta per lAmbiente, voluta dalla Provincia di Brescia per un confronto costante su tutti i temi che riguardano il nostro territorio.
Il tavolo ha visto la partecipazione di ARPA, ATS, Enti Gestori di aree protette, Associazioni di Categoria, Associazioni Ambientaliste, CGIL, CISL, UIL, Collegi e Ordini Professionali.
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RIFIUTI URBANI E SPECIALI
Da una relazione presentata dal Settore Ambiente della Provincia di Brescia è emerso nel 2016 sono stati prodotti 2, 5 milioni di rifiuti. L80% lombardo, il 7% proveniente dallEmilia Romagna, un altro 7% dal Veneto e il restante dalla Toscana. Dei rifiuti di produzione lombarda, il 50% e provinciale, il 30% arriva da Milano e in piccole percentuali da Bergamo, Vaerse e Pavia. Si tratta per lo più di inerti e residui di acciaierie e, in minima parte, sono rifiuti di aziende industriali.
E emersa lesigenza di maggiori controlli sia per quanto riguarda i rifiuti urbani e il loro abbandono lungo le tangenziali o nei corsi dacqua, sia una grande attenzione per quanto concerne lo smaltimento dei rifiuti speciali.
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GESTORE UNICO
La Consulta dellAmbiente si è concentrata poi sul Servizio Idrico Integrato e i presenti sono stati aggiornati sul lavoro portato avanti per lavvio della società Acque Bresciane.
In linea con le Leggi nazionali e regionali, la Provincia di Brescia ha lavorato in questi anni per dare avvio alla gestione del servizio idrico integrato. La società Acque Bresciane, operativa dallo scorso maggio, sta avviando la gestione nei Comuni in economia affidati ed entro lanno confluirà nel gestore anche Garda Uno, completando il percorso aggregativo delle società pubbliche disposto dalla Provincia.
Nel biennio 2016-2017 sono stati realizzati dai gestori dellATO oltre 83 milioni di euro di investimento destinati prioritariamente alla depurazione per il superamento delle infrazioni comunitarie e alle problematiche di qualità delle acque dellacquedotto.
Per quanto concerne il referendum consultivo provinciale sulla gestione del servizio idrico integrato, al quale hanno aderito con una mozione 49 comuni bresciani – ha dichiarato il Presidente della Provincia di Brescia, Pier Luigi Mottinelli avere una società mista, con maggioranza pubblica, permette di mantenere il controllo della materia pubblica. Il referendum è inutile.
Dalla Consulta è poi emersa la necessità, accolta dalla Provincia, di dedicare un tavolo alla qualità delle acque e alla salute dei fiumi.
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PIANO CAVE
Il Presidente Mottinelli ha comunicato alla Consulta lAccordo di Collaborazione con lUniversità degli Studi di Brescia per la definizione del fabbisogno estrattivo provinciale e la strutturazione della proposta di nuovo Piano delle Cave per i settori merceologici di sabbia, ghiaia e argilla.
Si tratta di un accordo – ha precisato Mottinelli – che consentirà alla Provincia di avvalersi di un supporto concreto e competente per la valutazione ambientale strategica del Piano Cave. Con il contributo dellUniversità possiamo rispondere positivamente alla forte riduzione del personale che le Province hanno subìto e procedere con sollecitudine alla redazione del nuovo piano, che si concluderà entro la fine del mio mandato.
Secondo il Presidente Mottinelli è fondamentale che siano le Province a redigere il Piano Cave: vicine al territorio, a stretto contatto con Comuni e aziende, ricoprono un ruolo fondamentale e sono in grado di dare risposte concrete, analizzando nel dettaglio la situazione del territorio tra fabbisogni e risorse disponibili.