Massoneria bresciana, di che parliamo? | di Enrica Recalcati

La loggia massonica “Leonessa–Arnaldo” ha organizzato un convegno aperto al pubblico il 4 novembre 2017 presso l’Hotel Vittoria, in occasione del 40° anniversario dalla fondazione

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L'incontro sulla massoneria organizzato dal Grande Oriente
L'incontro sulla massoneria organizzato dal Grande Oriente

di Enrica Recalcati – La loggia massonica “Leonessa–Arnaldo” ha organizzato un convegno aperto al pubblico il 4 novembre 2017 presso l’Hotel Vittoria, in occasione del 40° anniversario dalla fondazione.

Al tavolo dei relatori Angelo Ghiroldi Maestro Venerabile della loggia Leonessa-Arnaldo, Massimo Tedeschi noto giornalista del Corriere della Sera, Andrea Canclini architetto, Antonino Salsone Presidente del Collegio Circoscrizionale del MMVV della Lombardia, Claudio Bonvecchio grande Oratore del Grande Oriente d’Italia.

Ho accettato l’invito per curiosità personale, rendendomi poi conto, che l’aspetto storico ha suscitato l’interesse di un folto pubblico. Ho capito, ascoltando i relatori, l’importanza di conoscere un ordine associativo, di valenza storico-sociale, presente sul territorio nazionale da oltre due secoli.

Massoneria, di che parliamo?

Lo stendardo della Loggia Leonessa Arnaldo
Lo stendardo della Loggia Leonessa Arnaldo

La prima loggia massonica (col nome di “Fidelitas”) sul territorio italico fu fondata in Calabria nel 1723.

Il fenomeno massonico arrivò poi a Roma, con alterne vicende, fra scomuniche, condanne e Sant’Uffizio, nel 1735, alcuni gentiluomini inglesi diedero vita ad una loggia giacobita, rimasta attiva fino al 1737.

Nel 1746 a Venezia fu fondata una loggia, alla quale sono da ricollegare le figure di Giacomo Casanova, di Carlo Goldoni e di Francesco Griselini, che rimase in attività fino al 1755, quando l’intervento degli Inquisitori di Stato portò all’arresto del Casanova. Nel 1756 fu fondata una loggia a Milano, subito scoperta dalle autorità austriache.

Il fatto determinò il 6 maggio 1757 un editto con il quale il governatore, Francesco III d’Este, duca di Modena, vietava le riunioni massoniche in tutto il territorio dello Stato Lombardo.

Il 16 marzo 1805 venne fondato a Milano il “Supremo Consiglio d’Italia del Rito scozzese antico e accettato”, per opera del conte francese Alexandre François Auguste de Grasse Tilly. Il Supremo Consiglio d’Italia crea e costituisce il 20 giugno 1805 il Grande Oriente d’Italia, una gran loggia generale italiana.

La massoneria in Italia ha un organigramma che in parte può differire in base alle diverse obbedienze. Ogni loggia è composta da un numero variabile di persone, solitamente il numero minimo è 7, ed è retta dal Maestro Venerabile, che la presiede.

Questi è eletto tra i fratelli della loggia che abbiano raggiunto almeno il 3º grado iniziatico (maestro massone). Una o più logge formano un Oriente. Tutte le logge formano un’obbedienza. A presiedere l’obbedienza è il Gran Maestro, che viene eletto tradizionalmente dai maestri venerabili di tutte le logge.

La massoneria a Brescia

La storia massonica bresciana indica come prima presenza significativa la loggia Reale Amalia Augusta fondata nel 1806, dedicata ad Amalia Augusta Beauharnais moglie del viceré Eugenio Beauharnais.

Eugenio Beauharnais, figlio di Giuseppina moglie di Napoleone, fu il primo Gran Maestro del Gran Oriente d’Italia. Successivamente nasce la loggia Arnaldo fondata nel 1863, di cui fu membro lo statista bresciano Giuseppe Zanardelli.

Con l’avvento del fascismo e la legge del 1925 “contro le società segrete” si chiudono tutti i templi massonici, per riaprirli dopo il 1945 alla fine della seconda guerra mondiale con la presenza a Brescia delle logge Ettore Busan, Zanardelli e Tito Speri.

La loggia Leonessa – Arnaldo viene fondata il 2 dicembre 1977, da un gruppo di uomini “liberi e di buoni costumi”. Prende il suo nome dalle X Giornate del 1849 (Leonessa), e dal riformatore e religioso Arnaldo da Brescia (Arnaldo). Questa loggia profondamente imbibita dei valori e degli ideali della massoneria, ha iniziato dal 2006 un periodo di crescita significativa, contribuendo alla formazione di altre tre realtà massoniche a Brescia (Fraglia Ed Stolper, Zanardelli e Minerva), con la volontà di aprirsi alla cittadinanza.

I massoni bresciani

I personaggi nella storia della massoneria bresciana sono celebri e numerosi.

Partendo dal 1790 quando i primi massoni bresciani si riunivano in un luogo chiamato allora “Casino dei Buoni Amici”: Figure storiche importanti come Nicolò Bettoni, geniale tipografo e intellettuale che pubblicò per la prima volta a Brescia “I sepolcri” di Foscolo.

Lo Sposalizio di Raffaello
Lo Sposalizio di Raffaello

Teodoro e Giuseppe Lechi, generali al seguito di Napoleone, autori di curiosi e interessanti aneddoti, come il prestigioso dono a Giuseppe, dalla Città di Castello, del “Matrimonio della vergine” di Raffaello o la cena con la zuppa contenente le ceneri delle insegne bruciate da Teodoro, perché al nemico non dovevano andare neppure quelle.

Il monumento a Gabriele Rosa
Il monumento a Gabriele Rosa

Gabriele Rosa scrittore e patriota bresciano finisce in carcere allo Spielberg e conosce Silvio Pellico, una produzione letteraria enorme di 237 titoli e molti discorsi fra conferenze e inaugurazioni. Si batte per il Suffragio Universale, l’Europa unita, il pacifismo e la cremazione. Uno dei 68 fondatori dell’Istituto Pastori che in questi giorni ha celebrato i suoi “140 anni di buona agricoltura”.

Tullio Bonizzardi
Tullio Bonizzardi

Tullio Bonizzardi, medico condotto, fonda la Croce Bianca, istituzione presente ancora oggi in modo significativo sul territorio, rilancia il Cidneo come luogo di svago e aggregazione e curiosamente studia il sonnambulismo e il modo per decaffeinare il caffè. Per ultimi, ma certo importantissimi, Giuseppe Zanardelli parlamentare, ministro, illuminato giurista e Camillo Golgi docente universitario, candidato al premio Nobel per la medicina nel 1906 e senatore del Regno d’Italia.

La presenza della massoneria a Brescia è testimoniata tangibilmente attraverso opere monumentali e palazzi.

Da ricordare i monumenti a Garibaldi e Arnaldo posti lontani logisticamente, nei loro punti cardinali ovest-est, ma rivolti l’uno verso l’altro in un’ipotetica intesa. Il cimitero Vantiniano, dove troviamo tombe con simboli massonici, Palazzo Calini di Lograto, Villa Zanardelli sul Garda.

Lo stendardo della Leonessa – Arnaldo è molto significativo nella sua simbologia: il tempio con le colonne e i due capitelli sui quali poggiano due globi, a rappresentare la melagrana e la Terra, in mezzo i classici simboli compasso e squadra, sopra sole, luna e stelle contrapposti, sopra di tutto l’occhio del Grande Architetto dell’Universo.

L'incontro sulla massoneria organizzato dal Grande Oriente
L’incontro sulla massoneria organizzato dal Grande Oriente

I massoni e le donne

“I Massoni hanno stima, rispetto e considerazione per le donne. Tuttavia, essendo la Massoneria l’erede della Tradizione Muratoria operativa non le ammette nell’Ordine” recita l’articolo XI degli Antichi Doveri, Costituzione e Regolamento del Grande Oriente d’Italia.

Riguardo a questo, sono convinta che l’apertura alle donne sarebbe non solo un’occasione di crescita significativa, ma un approccio alla modernità, consentendo di avvicinarsi maggiormente alla cittadinanza.

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