La Guardia di Finanza di Brescia, coordinata dalle procure di Brescia e di Bergamo, ha denunciato sette persone per evasione nell’ambito dell’operazione “Ghost Credits”.
Le persone coinvolte – come riporta Il Giorno – erano rappresentanti e prestanome di tre società operanti, nel settore di meccanica generale e in quello edile, tra le province di Bergamo, Milano e Brescia.
Secondo le accuse le società, incaricate prevalentemente di assumere lavoratori, utilizzavano fatture false per creare così un bacino di crediti fittizi per compensare e quindi non versare gli oneri previdenziali, assistenziali e fiscali riguardanti il personale. L’evasione totale, stando a quanto scoperto dagli uomini delle Fiamme Gialle, si aggirerebbe attorno ai 4 milioni di euro.
Gli stessi finanzieri hanno quindi sequestrato immobili, macchine, quote societarie e disponibilità finanziarie delle società e degli amministratori.
Quella dell’evasione è una piaga endemica con la quale ci si deve purtroppo quotidianamente confrontare e quando il danno del mancato introito riguarda anche le casse esangui dell’INPS fa ancora più meditare. Meditare su come dovrebbero essere ben altri i livelli di controllo che riguardano oggi solo il 20% del totale dei soggetti da controllare (imprese, autonomi, imprenditori, ecc.). Il dato complessivo ammonta a 111 miliardi di euro l’anno sottratti alle casse delo Stato, di cui 100 di mancate entrate tributarie (Irpef, Iva, Ires, Imu, Irap) e ben 11 mliardi di evasione contributiva: incassassimo il 25% di questa mostruosità ogni anno saremmo un Paese con conti pubblici come la Germania. Malgrado ciò, le sanzioni amministrative e soprattutto penali sono risibili per gli evasori ed è evidente che i delinquenti di questo “settore” vivano sonni relativamente tranquilli. E purtroppo, per concludere, non si vede nei programmi politici dei partiti un grande, innovativo impegno per recuperare i…nostri soldi.
Non era un cavallo di battaglia della sinistra, quello della lotta all’evasione, come la causa di tutti i mali dell’Italia? Eppure di governi targati pd ce ne sono stati. Ma, anche loro, questa piaga non l’hanno mai debellata, nonostante, a parole, per decenni hanno continuato a puntare il dito e a lanciare soluzioni semplici e facili per stroncare il fenomeno.
E’ vero, ma il dramma sono stati i vari Governi a guida Berlusconi: sanatorie, depenalizzazioni e condoni per furbi e furbetti a raffica, sotto la regia spietata di Tremonti.
E lo stesso Premier giustificò senza mezze parole elusione ed evasione fscale. Queste le sue due ultime uscite più note:
1) Primavera 2008: Berlusconi è in piena campagna elettorale, dopo la caduta del governo Prodi. Il 2 aprile interviene all’assemblea annuale dell’Ance, l’Associazione nazionale dei costruttori. E afferma quanto segue: “Se lo Stato ti chiede un terzo di quanto guadagni, allora la tassazione ti appare una cosa giusta, ma se ti chiede il 50-60% ti sembra una cosa indebita e ti senti anche un po’ giustificato a mettere in atto procedure di elusione e, a volte, anche di evasione. Noi abbiamo un’elusione fiscale record giustificata da aliquote troppo elevate…”.
2) Autunno 2008: Berlusconi ha stravinto, per la terza volta, le elezioni. Il 4 ottobre, di nuovo in conferenza stampa a Palazzo Chigi (immortalato dalle telecamere dei tg delle tre reti Rai) sostiene: “Se io lavoro, faccio tanti sacrifici… Se lo Stato poi mi chiede il 33% di quello che ho guadagnato sento che è una richiesta corretta in cambio dei servizi che lo Stato mi da. Ma se mi chiede il 50% sento che è una richiesta scorretta e mi sento moralmente autorizzato ad evadere, per quanto posso, questa richiesta dello Stato”.
E se rivincesse nel 2018 il centrodestra…
E’ inutile continuare a dire che è colpa degli altri, soprattutto per una piaga così importante. Berlusconi e la destra lo sappiamo che sono x l’evasione, mentre la sinistra sbandiera di essere contro e ne fa un cavallo di battaglia ma, quando governa, non fa nulla e, soprattutto non fa quello che dice quando e’ opposizione. Quindi, come sempre, incoerente, inaffidabile e poco credibile.