Tavina investe 28 milioni e raddoppia la produzione col nuovo stabilimento

Inaugurato il nuovo impianto di Cunettone: raddoppiata la capacità produttiva: da 200 a 400 milioni di bottiglie all’anno

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L'inaugurazione del nuovo stabilimento Tavina a Salò
L'inaugurazione del nuovo stabilimento Tavina a Salò

Giornata storica per la Tavina Spa. Ieri, sabato 25 novembre, è stato inaugurato il nuovo stabilimento edificato a Cunettone di Salò con un investimento di 28 milioni di euro. Raddoppiata la capacità produttiva: da 200 a 400 milioni di bottiglie all’anno. Il presidente Armando Fontana: «Un taglio del nastro che ci ripaga di anni di battaglie contro la burocrazia».

Sfilata di autorità – come giusto che sia per un’inaugurazione che significa lavoro, economia e sviluppo – oggi a Salò per l’inaugurazione del nuovo stabilimento di Tavina Spa. Presenti al taglio del nastro l’Assessore regionale allo Sviluppo economico Mauro Parolini, il Presidente di Associazione Industriale Bresciana Giuseppe Pasini, il Presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti, il Sindaco di Salò Gianpiero Cipani e numerose altre autorità, assieme ai vertici e ai dipendenti dell’azienda fondata mezzo secolo fa dal cavalier Amos Tonoli, che con un rabdomante individuò l’acqua sotterranea e diede il via all’imbottigliamento.

È stata una giornata di festa, aperta dal Presidente di Tavina Spa Armando Fontana, che ha sottolineato quanto «questi dieci anni di battaglie contro la burocrazia e le piccole beghe politiche locali per ottenere i permessi siano stati faticosi, ma anche quanto la gioia di vedere finalmente aperto il nuovo stabilimento ripaghi tutta la famiglia e i dipendenti degli sforzi profusi».

«Questa operazione – ha detto l’Assessore regionale Mauro Parolini – è una scommessa sul futuro. Complimenti dunque ad Armando Fontana per aver avuto il coraggio di fare questo investimento. Auguro a questa azienda di occupare sempre maggiori spazi di un mercato che ormai è diventato globale anche in questo settore».

«Gli imprenditori – ha aggiunto il Presidente di AIB Giuseppe Pasini – combattono tutti i giorni contro una burocrazia asfissiante. Per fortuna ci sono amministratori come il sindaco Giampiero Cipani, che ha sbloccato l’operazione, e imprenditori illuminati come Armando Fontana. Grazie a loro Tavina può continuare ad essere un’occasione di crescita per questo territorio».

Il Presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti ha ricordato che «se la Lombardia è un territorio di benessere diffuso è grazie a persone come Armando Fontana. L’impresa familiare è l’espressione di valori che generano crescita, sviluppo, occupazione. È un bene sociale. Una multinazionale non avrebbe atteso per 10 anni i permessi, sarebbe andata altrove».

Infine il Sindaco Giampiero Cipani, che nel 2006 aveva condiviso la proposta di Tavina Spa di delocalizzare la fabbrica («una scelta urbanisticamente ineccepibile e auspicabile») e nel 2014, tornato in carica, ha sbloccato l’iter burocratico-amministrativo: «Oggi festeggiamo un’operazione di rilievo non solo locale, ma regionale e nazionale. Qui la nuova fabbrica ha trovato spazi di crescita e la vecchia sede potrà ora trovare una destinazione più consona a quei luoghi a ridosso del centro storico e del lago, una destinazione residenziale e turistico-ricettiva».

Stefano Fontana, figlio di Armando, direttore generale di Tavina, ha infine ringraziato tutti i collaboratori dell’azienda: «Siamo una grande famiglia che in questi 50 anni ha raggiunto grandi successi. Ora guardiamo con ottimismo al futuro».

Le motivazioni strategiche del trasferimento degli impianti sono note: da un lato l’esigenza di delocalizzare l’attività produttiva al di fuori del vecchio insediamento, situato a ridosso del centro storico di Salò, tra le case, che non consentiva spazi di crescita e sviluppo; dall’altro la necessità di rinnovamento dei processi produttivi e logistici con l’introduzione di impianti tecnologicamente avanzati e di un magazzino automatizzato di stoccaggio dei prodotti finiti, che consentano il pieno rispetto delle norme di qualità e sicurezza del prodotto finito e una più idonea gestione delle operazioni di carico.

Il nuovo stabilimento è dotato di due nuove linee di imbottigliamento pet (plastica) da 31.000 bottiglie/ora supportate da un magazzino automatico verticale con capacità di 11.000 posti pallets e di una linea di imbottigliamento di bottiglie in vetro da 45.000 bottiglie/ora.

Grazie alle innovazioni tecnologiche il nuovo stabilimento di Tavina Spa è stato realizzato applicando tutti i principi dell’industria 4.0 ed è potenzialmente in grado di produrre 400 milioni di bottiglie l’anno (la capacità produttiva è stata raddoppiata).

«Già nel 2006 – dice Armando Fontana – quando si era pensato di trasferire gli impianti, l’azienda si era impegnata con i propri dipendenti e non licenziare nessun collaboratore in carico a Tavina Spa. Impegno orgogliosamente mantenuto».

L’azienda genera 65 posti di lavoro diretti che diventano 100 calcolando anche gli indiretti.

Investimenti per realizzare il nuovo stabilimento

Acquisto terreni: 4,7 milioni

Costruzione immobile: 7,8 milioni

Impianti vetro: 2,6 milioni

Impianti Pet: 8 milioni

Magazzino automatico: 2,5 milioni

Acquedotto: 1,2 milioni

Impianto elettrico/idraulico: 1,2 milioni

TOTALE: 28 milioni

L'inaugurazione del nuovo stabilimento Tavina a Salò
L’inaugurazione del nuovo stabilimento Tavina a Salò

I dati tecnici del nuovo stabilimento

Il nuovo stabilimento di imbottigliamento acque minerali si trova sulla strada che dalla rotonda di Cunettone va verso Puegnago, intitolata al Cav. Amos Tonoli.

È stato progettato e realizzato secondo avanzati criteri e standard qualitativi tecnologici, funzionali e costruttivi. L’edificio è articolato su due piani, con un magazzino meccanizzato di nuovissima concezione, linee di produzione differenziate (vetro e plastica). Tubature che corrono sotto terra per oltre due km, azionate da 5 pompe, portano l’acqua dalla fonte al nuovo impianto di imbottigliamento.

L’area su cui sorge l’edificio ha una superficie di 28.512 mq. L’edificio ha una superficie coperta di 10.050 mq, di cui 2.113 mq afferenti al magazzino meccanizzato che ha una capacità di stoccaggio di 5 volte quella di un capannone tradizionale. L’edificio ha una superficie lorda di pavimento di 17.698 mq.

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