Brescia da collezione tra Ottocento e Novecento | MOSTRAMI UNA MOSTRA/41

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L’Ottocento e il Novecento nelle collezioni istituzionali bresciane, foto Enrica Recalcati per BsNews.it
L’Ottocento e il Novecento nelle collezioni istituzionali bresciane, foto Enrica Recalcati per BsNews.it
Enrica Recalcati, opinionista di BsNews.it
La scrittrice Enrica Recalcati, opinionista di BsNews.it

di Enrica Recalcati – L’inizio di una collaborazione che si prevede proficua fra Ateneo di Brescia (Accademia di Scienze, Lettere ed Arti) e Aab.  Una mostra curata da Luigi Capretti e Francesco De Leonardis, allestita in vicolo delle Stelle e patrocinata da Comune e Provincia di Brescia.  Si tratta di una piccola parte delle migliaia di opere facenti parte la collezione d’arte dell’Ateneo di Brescia.

I dipinti e disegni fanno bella mostra di sé e ci guidano in quel romantico e culturalmente fervido Ottocento e Novecento bresciano.

L’Ateneo di Brescia nasce nel 1802 e da subito svolge un ruolo determinante nel panorama artistico bresciano, accogliendo tra i suoi soci personaggi talentuosi divenuti poi di fama internazionale.

La collezione si arricchisce negli anni per merito di donazioni post-mortem degli stessi autori o di parenti stretti per renderne perpetuo il ricordo.

Palazzo Tosio, sede dell’Ateneo, svolge infatti, insieme ai Civici Musei, un ruolo determinante nel sistema di raccolta dell’arte bresciana.

L’artista di spicco è Giovanni Renica che nel 1882 regalò all’Ateneo centinaia di opere fra dipinti, disegni, studi, album, collezione che fu arricchita dalla vedova, due anni dopo, alla sua morte.

Di Luigi Basiletti è esposto “Cenacolo Tosio”, il noto ritratto di gruppo con i coniugi Tosio, che è diventato immagine simbolo dello stesso Ateneo e il ritratto di “Cesare Arici” sapientemente e recentemente restaurato da Romeo Seccamani.

Un quadro che farebbe bella mostra in ogni salotto è il fiammingo a “Fiori” di Tommaso Castellini.  Troviamo poi “Paesaggio Alpino” di Faustino Joli e di Angelo Inganni un “Ritratto di bambino con mazzolino di fiori”.

Giovanni Renica illumina il nostro sguardo con “Alle sorgenti dell’Adda” e una serie di 13 piccoli, piacevoli paesaggi.    Il suo ritratto eseguito da Giuseppe Ariassi lascia al visitatore un’immagine bella e carismatica dell’artista.

“Il castello dell’Innominato”, parte della donazione Renica, è di Massimo D’Azeglio.

Di Giovanni Canella quattro delicati studi dal vero.

Di Cesare Bertolotti “Pascoli a Paspardo”, un paio di paesaggi di Gianbattista Bosio, di Edoardo Raimondi  “La battaglia di Mentana”, di Giovanni Battista Nodari  “Ritratto di Vecchio” e di autore ignoto il ritratto “Francesco Carini”.

Una importante operazione di valorizzazione del patrimonio artistico bresciano, quella che stanno svolgendo Massimo Tedeschi, presidente aab e Sergio Onger, presidente di Ateneo, avente lo scopo di promuovere l’arte contemporanea con uno sguardo al passato.

L’Aab in collaborazione con Brescia Musei, ha programmato, per i primi mesi del 2018, un’iniziativa volta a promuovere la riapertura della Pinacoteca Tosio Martinengo, prevista a marzo.   Saranno sei incontri intitolati “Gli uomini e le donne che fecero l’impresa”, in cui verranno ricordati tutti i personaggi che, per due secoli, hanno contribuito alla realizzazione della Pinacoteca.

L’Ottocento e il Novecento nelle collezioni istituzionali bresciane

Aab vicolo delle Stelle,4

Da martedì a domenica

dalle 16 alle 19,30

fino al 17 gennaio 2018

ingresso libero

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