Panni stesi in mostra a Salò | MOSTRAMI UNA MOSTRA/42

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Panni stesi, Loggia della Magnifica Patria, Lungolago Zanardelli, 55 Salò - FOTO di Enrica Recalcati per BsNews.it
Panni stesi, Loggia della Magnifica Patria, Lungolago Zanardelli, 55 Salò - FOTO di Enrica Recalcati per BsNews.it
Enrica Recalcati, opinionista di BsNews.it
La scrittrice Enrica Recalcati, opinionista di BsNews.it

di Enrica Recalcati – Il lavoro delle lavandaie scandisce in molte realtà artistiche il passare del tempo, un richiamo al passato, un ricordo di un’epoca meno comoda, ma poetica.

La nostalgia vale per quel profumo di sapone di Marsiglia portato dal vento e per lo sventolare dei lembi increspati dal sovrapporsi delle tele. Le stoffe asciugano alla mercé delle condizioni atmosferiche, lasciando fra le trame il sapore del lago, del sole e della qualità del lavaggio.

Una mostra per metà a cielo aperto, sotto il portico della “Loggia della Magnifica Patria” sul lungolago di Salò e per l’altra nelle sale interne del Municipio.

Si tratta di una installazione che Attilio Forgioli ha pensato e realizzato proprio per rammentare questo tema. La mostra si completa con le suggestive fotografie di Pino Mongiello, amico di vecchia data dell’artista. Entrambi sono associati alla storica Civica Raccolta del Disegno di Salò, realtà artistica benacense fondata all’inizio degli anni Ottanta.

“I panni stesi in riva al lago o sui balconi delle case sono una presenza dell’uomo…Io credo che abbiano lo stesso senso delle pitture dell’uomo delle caverne, rappresentano ciò che siamo” commenta Attilio Forgioli.

Attilio nasce a Salò nel 1933, studia presso l’accademia di Brera a Milano, coi maestri Funi e reggiani. Nel 1956 espone i suoi primi lavori a Brescia, nel 1962 la sua prima personale A Milano.

A queste seguono molte mostre collettive. Affronta temi contemporanei e di grande impatto sociale, come la guerra nel Vietnam degli anni Sessanta. Nel 1965 espone alla galleria Bergamini, sodalizio importante e duraturo che gli consentirà di lasciare l’insegnamento per dedicarsi completamente alla pittura. Viaggia e nel 1958 incontra in Sicilia Danilo Dolci. In questa terra la sua pittura splende dei colori del cielo, del mare e delle isole: dagli azzurri, ai verdi, ai rossi in un gradevole incontro cromatico.

In Inghilterra, negli anni Settanta, incontra e conosce Sutherland e tiene parecchie mostre a Londra. In quegli anni inizia a frequentare la Valsesia e sarà un magico incontro per lui.

Infatti qui decide di allestire il suo studio-abitazione, dove l’ispirazione poetica e l’immaginazione prenderanno corpo in opere davvero importanti.

Nel ’78 la Biennale di Venezia e di S. Paolo in Brasile, negli anni ‘80 fonda la Civica Raccolta del Disegno insieme agli amici Pino Mongello e Flaminio Gualdoni.

Conosce successivamente Elena Pontiggia, Marco Goldin, Carlo Arturo Quintavalle, personaggi che daranno una spinta in positivo alla sua valida produzione artistica.

Fra le tante pregevoli esposizioni ricordiamo: alla Triennale di Milano “La Lettura 100. Le prime 100 copertine del supplemento culturale del Corriere della Sera”, la collettiva “Nati nel ‘30” alla Galleria Centofiorini di Civitanova Marche, nella primavera estate del 2016 al MAG-Museo Alto Garda di Riva del Garda una personale di pastelli intitolata “Natura luce”, nel 2017 espone a Treviso in due mostre curate da Marco Goldin.

Pino Mongiello nasce a Salò nel 1944. Si laurea in Lettere Moderne all’Università Cattolica di Milano con il prof. Gianfranco Bettetini, con una tesi su Pasolini. Appassionato di scrittura e di cinema, studia con interesse il film “Il vangelo secondo Matteo” di Pasolini.

Negli anni Settanta viene eletto consigliere comunale a Salò, poi assessore alla Cultura.

In seguito conosce il concittadino Attilio Forgioli. Da questa e altre amicizie, nasceranno parecchi iniziative destinate a fare la storia della città lacustre come la Civica Raccola del Disegno nel 1983.

Insegna in un Istituto Superiore, stimolando negli studenti la capacità di osservazione, primo importante gradino di educazione critica delle cose.

Si appassiona di fotografia, arte che non riuscirà a coltivare come vorrebbe a causa degli impegni comunali, divenuto sindaco di Salò dal 1989 al 1994. La prima esposizione fotografica nel 2004 a Balatonfured, sul Lago di Balaton, una selezione di sue foto a tema benacense.

Cessata l’attività scolastica diventa presidente dell’Ateneo di Salò, restando in carica fino al 2015, sodalizio culturale che gli dà la possibilità di dedicarsi sia alla letteratura che alla fotografia. Viaggia in Europa e in Medio Oriente, fotografando con passione e libertà creativa.

È del 2008 una mostra sulla Giordania proposta dalla rivista bresciana on-line G9 (sodalizio che continua a tutt’oggi). Pubblica per la Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano una serie di immagini relative alla vita pubblica del territorio dal 1945 al 2005.

Nel 2011 una mostra nel Palazzo Comunale di Salò a tema poetico su Montale, Svevo e Luzi.

Nel 2012, per i 300 anni della presenza della Visitazione a Salò, documenta la clausura visitandina, e per la Biblioteca Queriniana di Brescia espone immagini dedicate alla poesia di Giovanni Pascoli, nel centenario della sua morte.

Nel 2013, per i 150 anni della nascita di Gabriele D’annunzio, pubblica “Il priore in peccato di gola” con fotografie sui cibi, gli orti e la cucina del Vittoriale.

Recentemente, sulla rivista trimestrale AB, pubblica appunti fotografici sul fiume Chiese.

Ha in preparazione servizi su Alagna e la Val Sesia, sui monasteri della Moldova, sul delta del Danubio e in Romania, che siamo impazienti di poter vedere.

I pastelli di Attilio Forgioli raccontano una storia umana. Una storia vera, una storia benacense: quella delle lavandaie che col loro lavoro hanno fatto parte della storia del lago. Lo scopo è far sapere alle nuove generazioni la fatica di queste donne, ma anche la poesia e la tranquillità del vivere benacense. Un’esaltazione della bellezza di Salò attraverso i suoi pastelli che, oltre al senso di bellezza, trasmettono disagio. Il modo di sentire artistico di Attilio Forgioli si fonda sull’incomodo derivato da una forte tensione interiore. Le composizioni fanno riflettere sulle infinite possibilità di trasformazione delle cose, per cui stimolano e ci invitano ad una sana suggestione esistenziale.

Parallelamente dialogano e scambiano bellezza le foto di Pino Mongiello, nel bianco e nero di ombre, luci e fantastiche apparizioni, nel colore pastello degli stracci o degli abiti talari. Sventolano i panni, quasi fossero bandiere, nel turbinio del vento, per ricordarci lo scorrere della vita, nel ripetersi dei gesti, mai scontati, mai banali.

A disposizione il bellissimo catalogo della mostra, curato da Arturo Carlo Quintavalle e Claudio Cerritelli.

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LA SCHEDA DELLA MOSTRA

Panni stesi

Loggia della Magnifica Patria

Lungolago Zanardelli, 55 Salò

aperta dall’ 8 dicembre al 4 febbraio 2018

fino al 7 gennaio 2018 da martedì a venerdì dalle 16 alle 19

sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19

dal 7 gennaio al 4 febbraio 2018 venerdì dalle 16 alle 19

sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19

ingresso libero

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2 Commenti

  1. Da quello e da come uno stende i panni si capiscono molte cose sulla famiglia o sul tipo di persona che uno è. Io sono comunque del parere che i panni è meglio stenderli all’aperto ma, per decenza, pudore e buon gusto in luoghi non visibili.

  2. Nell’era delle lavatrici super tecnologiche che pure asciugano quello che si è lavato, la realtà che la mostra evoca sembra davvero lontana anni luce. Un mondo forse meno complicato perchè meno consumistico, più sereno malgrado tanti sacrifici e spesso un tenore di vita modesto, certamente un mondo in cui la velocità dei cambiamento non era quasi un’ ossessiva percezione quotidiana ed erano le stagioni, con il loro consueto mutare, a scandire l’inevitabile trascorrere del tempo. Tra rimpianti o rimorsi, scomparse le lavandaie ed i loro panni stesi al sole, siamo così arrivati a questo ansiogeno, imprevedibile terzo millennio.

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