Bar con gufi vivi a Palazzolo, minacce di morte animaliste ai titolari

Continuano le polemiche per l'apertura di un locale pubblico a Palazzolo in cui saranno esposti gufi vivi e altri rapaci sul modello degli Owl Cafè giapponesi

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Gufo a Palazzolo

Continuano le polemiche per l’apertura di un locale pubblico a Palazzolo in cui saranno esposti gufi vivi e altri rapaci (barbagianni e allocchi) sul modello degli Owl Cafè giapponesi.

Dopo le segnalazioni alle autorità da parte degli animalisti della Lega anticaccia, infatti, ai titolari del bar sarebbero arrivate minacce di ogni tipo. Compresi auspici di morte, tanto che i titolari del nuovo locale hanno espresso i loro timori ai giornali locali chiedendo però – per paura – di non pubblicare i loro nomi.

Ad accompagnare l’inaugurazione ufficiale (fissata per oggi alle 16) c’è, poi, il presidio di diversi gruppi animalisti, tra cui il Meta (Movimento Etico Tutela Animali e Ambiente), nella vicina piazzetta Vincenzo Rosa.

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5 Commenti

  1. Ma questi animalisti perchè non si occupano di segnalare, intervenire e sensibilizzare i tanti proprietari di cani che non li curano, che vanno in giro in cittá con l’animale senza museruola disturbando gli altri, che non raccolgono le cacche nei parchi, sui marciapiedi, sulle strade, che vanno per ristoranti con i cani che abbaiono in continuazione e disturbano gli altri…..?

    • Dovrebbe ringraziare l’esistenza degli animalisti, lo dovremmo fare tutti. Il nostro pianeta è in sofferenza acuta per il maltrattamento a cui lo sottoponiamo, che siano animali o l’aria che respiriamo, è una questione di cultura ambientalista. E invece lei non perde occasione, come tanti, per stare zitto su un argomento che dovrebbe riguardarla da vicino, riguarda tutti, soprattutto i bresciani, che vivono in una delle città più inquinate d’Europa. E invece di ringraziare le brave persone che cercano di far qualcosa per creare una cultura di rispetto per animali e ambiente, gli date addosso. Avete devastato il vostro territorio con fabbriche super inquinanti e vi lamentate per una cacca di cane, respirate la m….. e poi state a fare i capricciosetti intolleranti. Il suo commento è veramente triste.

      • Questa assimiliazione tra cultura del rispetto ambientale e animalismo (magari proprio quello esasperato) è solo un’opinione. Anzi, distinguendo subito, va detto che non sono pochi gli individui che amano più i loro animali dei vicini di casa o dei parenti stretti, che trasformano cani, gatti e altri animali domestici quasi in creature umane da accudire con eccessi ridicoli e deprecabili di attenzioni (abbigliamento, abitudini imposte agli altri, costosi cibi gourmet), che ne fanno oggetto di esibizione, perfino di status symbol, tutti fenomeni in pegggioramento nelle società consumistiche. Altra cosa sono la protezione di specie animali in estinzione e il contrasto alla caccia o alla pesca selvagge. E altro ancora è il maltrattamento o le angherie agli animali, comunque da sanzionare, anche se ci si dovrebbe sicuramente occupare molto prima della specie umana, non poco ed in tanti ambiti umiliata, maltrattata, abusata. Poi dedichiamoci come altra priorità all’ambiente: acqua, aria e suolo sempre più devastati ed a rischio di danni irreversibili per l’intero pianeta. Alla fine, sistemati i problemi degli umani e dell’ambiente, dedichiamoci giustamente anche ai problemi degli animali, soprattutto se si tratta di problemi assai irrilevanti.

      • Adesso mi sembra che si enfatizzi il singolo caso, a scapito della generalità. Quindi gli uccellini in gabbia non si possono tenere? Stessa cosa vale anche per i rettili e animali esotici tenuti negli appartamenti? Ma potremmo continuare il discorso sulla bontà o meno (per loro animali) di tenere cani e gatti in casa, senza giardino? Snaturano il loro essere animali quindi. Personalmente, da appassionato della natura e assiduo fruitore delle nostre belle montagne, posso dire che i cani che incontro in montagna li vedo molto più rilassati e sereni, forse perchè hanno lo spazio che vogliono, non subiscono lo stress della città e degli umani che vi vivono, sono nel loro habitat naturale e non protesto certo se fanno i loro bisogni sul sentiero o nel prato. E’ naturale. Quello che è innaturale, come esperienza mi insegna e come Lei sembra affermare con tanta convinzione e passione solo per i rapaci e per l’iniziativa di aprire un bar, è invece che vivano in contesti che non sono i loro. Ma questo vale tanto per i rapaci quanto per i nostri animali da compagnia, quindi?

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