Non è dato sapere se per il fronte variegato che sostiene il ritorno del Bigio in piazza Vittoria sia una buona o una cattiva notizia. Ma da ieri il Bigio – il colosso di Arturo Dazzi “deposto” dopo la Guerra e tornato al centro delle polemiche politiche ormai da anni (con una coda anche nei giorni scorsi) – è tornato ufficialemente nella contesa politica.
Il Comitato Pro Brixia – gruppo civico i cui militanti si richiamano in gran parte alla destra di Msi e An – ha annunciato in fatti che correrà per le elezioni comunali del 2018 e candiderà come sindaco l’avvocato Leonardo Peli (ultimo segretario bresciano del Msi). Un biglietto politico che fa storcere il naso a chi, anche da sinistra, vorrebbe il ritorno del Bigio in piazza affermando che la statua (ribattezzata dal Duce l’Era Fascista) ha ormai perso la sua connotazione politica.
La lista (il coordinatore del progetto è Gianni Motto) si dichiara però alternativa a destra e sinistra e annuncia che, in caso di ballottaggio, non sosterrà alcun candidato.
Ecco, ci mancavano i camerati conciittadini più nostalgici con la “Lista Bigio” per continuare così a rimpinguare il lungo elenco di candidati sindaco e pretendenti consiglieri comunali. Alla fine, ci verrà sottoposto un lenzuolo a due piazze sul quale apporre un voto e scrivere delle preferenze. Profetizzo una serena vittoria di Del Bono, ma solo al ballotaggio e con qualche sorpresa sugli apparentamenti al secondo turno.