Pallanuoto, prima sconfitta dell’An Brescia in campionato

A Busto Arsizio, il sette di Sandro Bovo cede per 4 a 3 (1-0, 3-1, 0-1, 0-1, i parziali) davanti alla Sport Management

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Nemanja Ubovic, An Brescia pallanuoto - www.bsnews.it
Nemanja Ubovic, An Brescia pallanuoto - www.bsnews.it

Un’An Brescia magari meno lucida del consueto, ma comunque convinta e disposta al sacrificio, paga dazio nel decimo turno di campionato: a Busto Arsizio, il sette di Sandro Bovo cede per 4 a 3 (1-0, 3-1, 0-1, 0-1, i parziali) davanti alla Sport Management. L’incontro ha pienamente confermato le previsioni della vigilia, ovvero per quattro tempi è stata una lotta dura, con i padroni di casa bravi a far leva su una delle loro principali caratteristiche, ossia la forza fisica, e l’An determinata ha esprimere le proprie qualità, ma pure costretta a fare i conti con i postumi dell’intenso match di tre giorni fa, con lo Jug. In questo senso, una variabile che ha leggermente favorito la compagine di Baldineti – team che, in ogni caso, è di grande qualità -, è stata la condotta arbitrale, piuttosto permissiva con i difensori locali (in particolare, sui due metri). La mancanza di efficacia dei biancazzurri, nelle iniziali superiorità numeriche (0 gol nelle prime quattro opportunità), ha incanalato la sfida dalla parte della Sport Management che, al cambio di panchine, si è ritrovata sul più 3 (4-1). A quel punto, la durezza del gioco non è minimamente calata e, con grande generosità, Presciutti e compagni hanno dato fondo alle proprie energie per colmare il divario, ma l’impresa è stata solo sfiorata: nella seconda metà di gara, il grande carattere ha consentito di difendere in modo ineccepibile (zero reti al passivo), ma in fase offensiva s’è sentito il calo di freschezza atletica.

«Contro una Sport Management che è molto più forte, sotto tutti i punti di vista, rispetto alle passate stagioni – commenta coach Bovo -, abbiamo pagato una certa mancanza di lucidità. Solo alla quinta occasione siamo riusciti a sfruttare l’uomo in più, e poi, con tre reti da recuperare, il compito è diventato davvero difficile: i nostri centri lottavano, ci provavano, ma non raccoglievano in modo adeguato i frutti di tanta fatica. Loro hanno dimostrato di essere molto ben attrezzati per quel che riguarda la fisicità».

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