Manifesti di Forza Italia per “rottamare” Del Bono: è polemica

Nelle affissioni del partito degli Azzurri a Brescia si legge: Cercasi traslocatori per mandare a casa Del Bono. E non sono mancate le reazioni

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I manifesti di Forza Italia a Brescia contro il sindaco Emilio Del Bono
I manifesti di Forza Italia a Brescia contro il sindaco Emilio Del Bono

E’ polemica per i manifesti con un cui Forza Italia di Brescia ha deciso di aprire ufficialmente la campagna elettorale contro il sindaco Emilio Del Bono. Nelle affissioni, infatti, si legge: “Cercasi traslocatori per mandare a casa Del Bono”. Un messaggio evidentemente chiaro (anche se – fanno sapere i puristi della lingua – secondo gli accademici della Crusca, sarebbe stato più corretto scrivere “Cercansi”), che ha suscitato le dure reazioni di diversi esponenti del centrosinistra. “Un programma alternativo chiaro! Cominciamo bene. Con gli attacchi personali siamo solo all’inizio”, ha scritto il consigliere della lista Castelletti Fabrizio Benzoni su Facebook. Mentre il presidente di Metro Brescia Falvio Pasotti ha rincarato la dose: “certo che se cominciano così, tra errori di italiano e messaggi da autogol… non riescono proprio a fare il salto di qualità. meglio cambino subito il copy”.

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3 Commenti

  1. Lo slogan, maldestramente scelto, ricorda in realtà non ai cittadini, ma proprio al centrodestra ed ai forzisti in particolare, che lo snodo è la ricerca di chi sia davvero in grado di far traslocare Del Bono da Palazzo Loggia. Ed infatti all’orizzonte non c’è nessuno con qualità politiche, competenze amministrative, programmi alternativi di governo in grado di competere con il Sindaco uscente. Come noto, stiamo solo aspettando il nome di una vittima sacrificale tipo la Beccalossi, già due volte sconfitta prima da Martinazzoli e poi da Corsini, ma per compensazione premiata in Regione ed in Parlamento.

  2. Ho sempre pensato che ci si dovrebbe presentare dicendo chi si è, non chi si vuol combattere.Ricordo nel ‘68 che criticavo aspramente chi mi si presentava, dicendo ‘ sono antifascista, antiliberale,antioccidentale, …’ senza dire in che cosa credeva e quali valori aveva di riferimento. Scrissi un articoletto per il mio giornale studentesco dicendo : chi mai si presenta dicendo ‘ non mi chiamo Giovanni, non mi chiamo Paolo ‘??
    Non aspetterei, caro stradivarius, il nome di una ‘vittima sacrificale’ ma, possibilmente, i nomi di una squadra in parte civica e in parte con esperienza politica. Una proposta collettiva!

    • Giustamente, Belli, Lei auspica per il centrodestra bresciano una soluzione ed una scelta razionali, logiche, sensate. Ma questa strada non la vuole imboccare nessuno perchè comporterebbe un impegno ed un lavoro programmatico di regìa “hic et nunc” talmente onerosi da preferirgli, appunto, la scorciatoia del falso leader-vittima sacrificale. Le potrà sembrare un perversione suicida, ma è proprio la definizione della politica come “arte del possibile” a giustificarne l’attuazione pratica in vista delle elezioni di maggio.

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