Clamoroso in Regione: Maroni non si ricandida a presidente

La scelta, ha spiegato l'esponente del Carroccio in una conferenza stampa che si è tenuta pochi minuti fa, è da ricondurre a "motivazioni personali". Ma non a motivi di salute.

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Matteo Salvini e Roberto Maroni
Matteo Salvini e Roberto Maroni

La notizia era nell’aria da ieri sera. Ma ora è uffciale. Il presidente uscente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha annunciato ufficialmente che non si candiderà per un secondo mandato alle elezioni del prossimo 4 marzo.

La scelta, ha spiegato l’esponente del Carroccio in una conferenza stampa che si è tenuta pochi minuti fa, è da ricondurre a “motivazioni personali”. Ma non a motivi di salute.

“Confermo che non mi ricandiderò – ha detto il governatore lombardo – è una decisione personale, presa in autonomia qualche tempo fa e subito condivisa con Salvini, anche se abbiamo deciso di darla solo adesso”. Quanto alle ragioni della scelta non ha detto altro, se non che “la decisione non c’entra con motivi di salute, a parte il raffreddore sto bene”.

Restano da capire, dunque, le motivazioni del gesto, che secondo qualcuno sarebbe addirittura da ricondurre alla volontà di avere le mani libere per fare il premier in caso di vittoria del centrodestra alle prossime elezioni politiche. Nel frattempo, per la candidatura del Carrocio in Regione,  Maroni ha  indicato il nome di Attilio Fontana, ex sindaco di Varese.

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2 Commenti

  1. Il motivo personale è sicuramente quello di tornare a fare il Ministro in un Governo qualsiasi, anche di larghe intese, di emergenza nazionale o una Santa Alleanza e persino in un Governo “fritto misto”. Ci si diverte di più e le responsabilità sono minori…

    • Magari un governo proprio di unità nazionale fra tutti i perdenti, per impedire al primo partito, i 5 stelle, di governare. Solita solfa giá vista più volte tra dc e comunisti, prima nemici in periodi di vacche grasse, poi alleati quando nuove forze, come era la lega prima maniera, incombevano e avevano un forte consenso elettorale. Altro che amor di patria, amor di seggiola…

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