Tumore al seno, all’ospedale di Desenzano arriva la tomosintesi

L’apparecchiatura, del valore di 61.000 euro, è stata installata presso la Radiologia in abbinamento al tradizionale mammografo digitale già in uso. Per il suo funzionamento l’ASST del Garda ha effettuato un aggiornamento del software del mammografo che ha comportato un investimento di circa 10.000 euro

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I medici Pinotti e Pagliari con il macchinario per la tomosintesi all'ospedale di Desenzano
I medici Pinotti e Pagliari con il macchinario per la tomosintesi all'ospedale di Desenzano

Grazie alla sensibilità di Andos Onlus Comitato Oglio Po, il Presidio Ospedaliero di Desenzano dispone della tomosintesi. Un sistema innovativo di diagnostica mammaria che consente di riconoscere lesioni di piccolissime dimensioni altrimenti misconosciute e che potrebbe salvare molte vite prevenendo la formazione dei tumori al seno (male che colpisce molte donne e che ha avuto fra le sue vittime anche la telegiornalista Maria Grazia Capulli).

L’apparecchiatura, del valore di 61.000 euro, è stata installata presso la Radiologia in abbinamento al tradizionale mammografo digitale già in uso. Per il suo funzionamento l’ASST del Garda ha effettuato un aggiornamento del software del mammografo che ha comportato un investimento di circa 10.000 euro.

“Ringrazio Andos Oglio Po – dichiara il Direttore Generale Peter Assembergs – per la donazione di questa apparecchiatura, prerogativa di pochi altri Centri in Italia. La tomosintesi ci consente di completare la dotazione di apparecchiature dedicate alla senologia grazie alle quali possiamo garantire un percorso diagnostico completo che va dalla mammografia, all’ecografia fino alla risonanza magnetica. Grazie alla professionalità degli specialisti vengono effettuate biopsie sotto guida mammografica ed ecografica anche con l’utilizzo del mammotome che permette di eseguire microbiopsie vacum assistite, una procedura diagnostica alternativa alla biopsia chirurgica in grado di effettuare prelievi su lesioni non palpabili con metodo mininvasivo. A Desenzano è inoltre presente l’Unità Operativa di Chirurgia Senologica che garantisce tutti gli interventi di chirurgia e di ricostruzione della mammella. La presa in carico è quindi totale, garantita da una equipe multidisciplinare costituita dal medico radiologo, anatomopatologo, chirurgo e oncologo.”

”Con questa apparecchiatura – prosegue Gianpaolo Pinotti Direttore Unità Operativa Radiodiagnostica – possiamo trattare tutti i casi che necessitano di approfondimenti diagnostici identificando lesioni che potrebbero essere poco individuabili con la mammografia digitale tradizionale. La tomosintesi rappresenta l’evoluzione hi-tech della mammografia digitale: valuta il seno in 3D e lo divide in sezioni in modo da analizzarle da diverse angolazioni e in tutto il loro spessore, eliminando la sovrapposizione dei tessuti. Il vantaggio è soprattutto per i seni densi, quindi per le giovani donne, nelle quali la prevalenza di tessuto ghiandolare può rendere difficile identificare eventuali aree sospette. Inoltre possiamo ridurre il numero di richiami, di biopsie, di falsi positivi e falsi negativi. Si tratta quindi di una apparecchiatura eccellente per la diagnosi precoce del carcinoma mammario.”

“La tomosintesi – sottolinea Claudio Pagliari Direttore Unità Operativa Chirurgia Senologica – consente di evidenziare un 30% di tumori in più e questo significa diagnosi precoci e di conseguenza interventi conservativi. La mammografia rappresenta l’esame principale per la prevenzione del tumore al seno e potersi avvalere di uno strumento di altissima precisione consente di migliorare le potenzialità diagnostiche, ridurre l’invasività della chirurgia e l’outcome delle donne. Come Presidente di Andos Oglio Po sono soddisfatto di aver portato a conclusione questa donazione che completa il percorso avviato nel 2010, anno dal quale è presente la nostra Associazione a Desenzano. In questi anni, in linea con le finalità dello statuto, abbiamo potuto donare anche altre attrezzature come un rilevatore di raggi gamma per individuare il linfonodo sentinella, un ecografo, un mammotome e un tatuatore per la ricostruzione del complesso areola-capezzolo.”

I numeri annui:

Radiodiagnostica: 7250 mammografie, 3700 ecografie mammarie, 360 risonanze magnetiche mammarie

Chirurgia Senologica:400 interventi di chirurgia mammaria di cui circa 160 per patologia maligna

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