Case popolari, inquilino sfrattato dalla Loggia… per droga

La Loggia, infatti, ha sfrattato un inquilino che viveva in una casa comunale perché - durante una perquisizione avvenuta lo scorso 6 marzo - era stato trovato in possesso di stupefacenti

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Sfratto a Brescia
Sfratto a Brescia

E’ un caso che farà certamente scuola quello avvenuto a Brescia. La Loggia, infatti, ha sfrattato un inquilino che viveva in una casa comunale perché – durante una perquisizione avvenuta lo scorso 6 marzo – era stato trovato in possesso di droga. Una circostanza che, secondo il Comune, cozza con le regole.

L’articolo 18 del regolamento 1/2004, infatti,  afferma che  “decade il diritto all’Erp per chiunque abbia usato o abbia consentito a terzi di utilizzare l’alloggio per attività illecite che risultino da provvedimenti giudiziari della pubblica sicurezza e della polizia locale”.

Da qui la decisione di procedere con lo sfratto, contro cui l’inquilino ha fatto ricorso al Tar, lamentando “l’eccesso di potere per sviamento, manifesta ingiustizia, travisamento dei fatti e falsa applicazione del regolamento regionale”. Insomma: il provvedimento non sarebbe sostenuto dalle regole e comunque sarebbe ingiusto. Ma il tribunale amministrativo, secondo quanto riferito dall’edizione locale del Corriere, ha sancito il difetto di giurisdizione, rimandando la decisione alla giustizia civile.

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