An Brescia: sabato contro l’Acquachiara è giro di boa

Sabato alle 18 alla piscina di Mompiano l’An Brescia riceverà il team di Iacovelli, fanalino di coda della classifica ma avversario comunque temibile

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Contro l’Acquachiara per arrivare al giro di boa del campionato e rilanciarsi con la massima grinta, e la piena consapevolezza dei propri mezzi, nella seconda metà della stagione: per l’ultima gara dell’andata (tredicesima in totale), sabato, alle 18, alla piscina di Mompiano, l’An Brescia riceverà il team di Iacovelli, fanalino di coda della classifica ma, non per questo, avversario da prendere sottogamba. Con zero punti all’attivo, la formazione partenopea sta pagando, forse in eccesso, la scelta coraggiosa di puntare su un organico davvero giovane, con la maggior parte degli atleti compresa tra le classi 1998-1999-2000, e con il portiere La Moglia (1989), il difensore Centanni (1992) e l’attaccante Barberisi (1993), a far da “senatori”. Per il sette bresciano sarà un ennesimo test da affrontare con impegno e concentrazione per rifinire la preparazione al match di Champions con il Partizan, atteso, sempre a Mompiano, mercoledì sera; l’incontro coi serbi sarà il settimo turno nella massima rassegna continentale, ovvero un altro spartiacque della massima importanza (per differenti motivi).

«Come con la Lazio – presenta la partita, il direttore sportivo, Piero Borelli -, dopodomani scenderemo in acqua per migliorare gli automatismi di gioco che non stanno funzionando a dovere, a partire dal rendimento in superiorità: a prescindere da qualsiasi considerazione, il nostro impegno sarà intenso. L’Acquachiara non è più la squadra di qualche anno fa, rimanere ai livelli più alti è molto difficile e, evidentemente, la loro dirigenza ha deciso di mollare la presa. Anche se è senz’altro lodevole la scelta di affidarsi a una rosa molto giovane, dispiace vedere un altro club che si toglie dalla lotta al vertice. L’incontro è una sorta di chiusura della prima parte di stagione, periodo in cui, secondo me, abbiamo fatto segnare degli alti e bassi, con performance davvero positive, come quella con lo Jug, e altre in cui l’approccio non è stato all’altezza della situazione, come ad Hannover e nell’avvio col Recco. Per la realtà che siamo, in ogni sfida, tutti devono dare il cento per cento: da qui in avanti, spero che la qualità del rendimento sia più costante e, ovviamente, sempre in crescendo. A parziale giustificazione dei ragazzi, va detto che, complessivamente, il calendario ci è stato poco favorevole, con impegni importanti troppo ravvicinati nel tempo: occorrerebbe avere un organico ben più ampio, ma facciamo già i salti mortali per arrivare dove siamo. Ho segnalato il problema in Federazione, mi auguro che, in futuro, si faccia più attenzione alle date delle coppe e degli impegni delle nazionali, così da avere un campionato con un calendario meglio distribuito».

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