Truffatore sloveno ricercato preso per… eccesso di velocità

Giovedì 25 gennaio la Polizia Locale ha arrestato un sessantenne ricercato che circolava con documenti contraffatti, sul quale pendeva una condanna a quattro anni e dieci mesi per truffe fiscali

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Giovedì 25 gennaio la Polizia Locale ha arrestato un sessantenne ricercato che circolava con documenti contraffatti, sul quale pendeva una condanna a quattro anni e dieci mesi per truffe fiscali.

Nella tarda mattinata una pattuglia del servizio territoriale, impegnata a controllare il traffico in via Labirinto con il Telelaser, ha fermato una Audi A5 con targa italiana che aveva superato il limite di velocità.

Il conducente, un uomo di sessant’anni, ha mostrato agli agenti una patente di guida rilasciata dalla Repubblica Slovena, dalla quale risultava nato a Lubiana nel 1955.

Insospettiti dall’italiano perfetto e dal marcato accento milanese del sessantenne, gli agenti gli hanno chiesto altri documenti. Anche la carta d’identità slovena, sulla quale erano riportati gli stessi dati, non ha convinto gli uomini della Polizia Locale che hanno deciso di interpellare l’Ufficio Falsi Documentali. Fatti gli opportuni accertamenti, i due documenti sono risultati entrambi contraffatti. Poiché il guidatore continuava ad affermare di essere sloveno, è stato sottoposto al foto segnalamento.

Attraverso la banca dati dell’Afis (Automated Fingerprint Identification System, sistema automatizzato di identificazione delle impronte digitali) è emerso che l’uomo, italiano e nato a Milano nel 1954, era già stato foto segnalato in precedenza in tre occasioni, due volte nel 2002 dai Carabinieri di Brescia e nel 2009 dalla Questura di Brescia. Il sessantenne risultava irreperibile da diverso tempo e l’ultimo luogo di residenza conosciuto si trovava nel Comune di Bedizzole.

Gli agenti hanno scoperto inoltre che a carico dell’uomo pendeva una condanna a quattro anni e dieci mesi per truffe fiscali. Il sessantenne, italiano ma in possesso di documenti esteri falsi, è stato quindi arrestato immediatamente, come previsto dalle recenti norme speciali antiterrorismo, e sarà incarcerato anche a causa delle condanne precedenti per le quali era ricercato.

Dagli accertamenti sulla provenienza dell’automobile è emerso infine che era intestata a una società con sede a Bolzano, era stata concessa in locazione a una società veronese e, per il suo ritiro, era stato incaricato proprio il sedicente sloveno. La vettura è stata infine sequestrata, insieme con  la patente di guida e con la carta d’identità.

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