Autismo in aumento: la terapia inizia con Piccolissimi

Ennio Marchetti, padre di un bambino autistico e collaboratore Fobap: è importante che si parli di autismo non come di una disabilità, ma di una condizione diversa rispetto alla realtà tradizionale

0
Bambina che dipinge
Bambina che dipinge

In quindici anni i casi di autismo nella nostra provincia sono quadruplicati.

Di ‘minori affetti da disturbo generalizzato dello sviluppo’ si occupa il Fobap che accoglie e segue nel Centro Faroni di via Duca degli Abruzzi una novantina di pazienti. Dal 2015 è attivo il progetto sperimentale ‘Piccolissimi’ che coinvolge bambini in tenera età con le loro famiglie e gli ambienti sociali in cui vivono.

“Attraverso il protocollo sperimentale ‘piccolissimi’ – precisa il direttore del Centro Simone Antonioli – vengono messi in campo interventi terapeutici a partire dai 30 mesi di vita che hanno già dato nei primi anni di applicazione risultati molto incoraggianti. L’aspetto peculiare è che l’intervento non è circoscritto al solo ambulatorio, ma si esplica nella formazione, nella supervisione e nella consulenza agli insegnanti, ai familiari e si dirama il più possibile a tutto il territorio”. L’auspicio è che questo protocollo sia acquisito dalla Regione Lombardia e si diffonda in tutte le province lombarde in modo che si possano formare operatori e famiglie.

I sei Club del Gruppo Brixia del Rotary International hanno organizzato in Franciacorta una serata per illustrare il progetto e promuovere la consapevolezza di cosa significa vivere in famiglia la presenza di un minore autistico. “È importante che si parli di autismo – spiega Ennio Marchetti, padre di un bambino autistico e collaboratore Fobap – non come di una disabilità, ma di una condizione diversa rispetto alla realtà tradizionale. Il concetto chiave della terapia è che con i bambini autistici bisogna interagire con un metodo alternativo, a tutto tondo nel contesto sociale, della scuola, dell’oratorio, delle vacanze, di ogni circostanza nella quale si vive la relazione con gli altri, per evitare che alle famiglie, ma anche a chi sperimenta questa situazione dal di fuori, la presenza non conosciuta, non elaborata e non consapevole di un bambino autistico comporti delle situazioni di disagio. Attraverso queste serate vogliamo far presente cosa significa autismo e quale è la situazione migliore per aiutare questi bambini a fare un percorso che li porti a vincere i propri limiti e vincoli per poter mettersi a contatto con gli altri e vivere una autonomia sociale che nel tempo li porti a essere degli adulti inseriti nella comunità e non più un peso per lo Stato in termini di contributi economici, in grado di avere la loro identità e la loro collocazione nel mondo del lavoro”. La serata organizzata non costituisce un punto di arrivo, ma una tappa all’interno del percorso proficuo avviato tra Rotary, Fobap e Regione a sostegno del mondo autistico bresciano.

La newsletter di BsNews prevede l'invio di notizie su Brescia e provincia, sulle attività del sito e sui partner. Manteniamo i tuoi dati privati e li condividiamo solo con terze parti necessarie per l'erogazione dei servizi. Per maggiori informazioni, consulta la nostra Privacy Policy, che trovi in fondo alla home page.

Lascia una risposta (la prima volta la redazione deve accettarla)

Per favore lascia il tuo commento
Per favore inserisci qui il tuo nome