Bus: “buco” da 1,2 milioni e polemica sul ruolo dei Comuni

Fa discutere l'allarme lanciato ieri dai vertici dell'agenzia per il Trasporto pubblico bresciano, secondo cui mancano ancora 1,2 milioni di euro con cui pagare le corse degli autobus in provincia

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Pier Luigi Mottinelli, BsNews.it
Pier Luigi Mottinelli, BsNews.it

Fa discutere l’allarme lanciato ieri dai vertici dell’agenzia per il Trasporto pubblico bresciano, secondo cui mancano ancora 1,2 milioni di euro con cui pagare le corse degli autobus in provincia: un  “buco” – a cui parzialmente si pensa di sopperire con 350mila euro di tagli – che potrebbe comportare il taglio di ben 600mila chilometri di viaggi. Durante la conferenza stampa, infatti, l’Agenzia ha chiesto che un rappresentante del Pirellone entri nel Cda, ma anche – come ha affermato il vicepresidente (in quota Pd) Claudio Bragaglio – che all’interno della società i Comui abbiano sempre più peso. Parole che hanno suscitato il disappunto del presidente della Provincia Pierluigi Mottinelli, secondo cui il Cda è andato oltre le proprie prerogative, dimostrando ingratitudine nei confronti del socio Provincia. Di seguito la dichiarazione integrale.

IL COMUNICATO DI MOTTINELLI

In merito alle dichiarazioni rilasciate alla stampa dai componenti del Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale interviene il Presidente della Provincia di Brescia e UPL, Pier Luigi Mottinelli, stupito per il fatto che, nelle loro parole, non solo non si riconoscano gli sforzi fatti e il ruolo fondamentale che la Provincia svolge per il territorio, ma si chieda addirittura ai candidati Presidenti in Regione Lombardia di modificare la legge e sostituire la presenza della Provincia con quella dei Comuni.

“Sono fortemente convinto che, contrariamente a quanto ho letto, la Provincia rivesta un ruolo molto importante sul territorio in quanto, divenuta con la legge Delrio la “Casa dei Comuni”, li rappresenta appieno. Ricordo infatti che la legge 56 –  2014 ha istituito come organo fondamentale dell’Ente un’Assemblea formata da tutti i sindaci dei comuni del territorio. Per questo ritengo inutile la presenza diretta  dei Comuni, già ben rappresentati dall’Ente che presiedo”.

Secondo il Presidente Mottinelli non è poi prerogativa di un Consiglio di Amministrazione fare appelli al Governo regionale, ma di competenza degli Enti Locali soci dell’Agenzia.

“L’unico appello che va fatto, e per il quale in qualità di Presidente di UPL mi sono già attivato insieme al Presidente Virginio Brivio di Anci Lombardia, è che si trovino le risorse necessarie da destinare alle Province, che da sempre si fanno carico delle esigenze del territorio che rappresentano e che da sempre sono l’interlocutore più vicino dei Comuni. Quello che va dato alle Province è la sicurezza di risorse per poter continuare a gestire al meglio il trasporto pubblico locale”.

Grazie all’impegno del Consigliere delegato ai Trasporti Diego Peli, la Provincia continua a lavorare per il TPL e cercherà di reperire le risorse necessarie per il 2018 una volta approvato il bilancio, che ha subito in questi anni tagli ingiustificati, privando la Provincia di quell’autonomia finanziaria indispensabile per svolgere l’ attività che la legge le mette in capo.

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5 Commenti

  1. Il taglio di fondi sui trasporti, come in molti settori dello stato e parastato, enti locali e società collegate, deriva da quella spending review tanto auspicata da tutti i partiti per eliminare gli sprechi e anche attualmente ripescata da di maio e dai 5 stelle come ricetta da usare in caso di loro governo x non sforare il 3% del rapporto debito/pil tanto caro all’europa. Peccato che poi, come sempre, non si va mai a tagliare dove c’è veramente spreco, proprio perchè, dove c’è, si annida il privilegio e tutto quanto sta caro alla politica. E il mottinelli di turno non fa eccezione. Infatti è tutto intento a trovare delle competenze con portafoglio x la sua provincia che altrimenti non conta nulla. Per questo è disposto ad andare anche contro i comuni che si vogliono direttamente consorziare senza passare da un altro organo (la provincia) e quindi da altri politici. I tagli ci saranno sempre di più perchè, ormai, vige la regola del mi rende allora lo faccio, non mi rende allora chiudo. E questo sempre x regole europee. Inoltre vale anche x i lavoratori del settore, sempre più declassati e in condizioni di lavoro di pericolo e ormai precari. La vera svolta con riforme reali non ci sarà nemmeno dopo le elezioni, per cui si andrà avanti a lacrime e sangue sempre e solo per i cittadini non tutelati

    • Conosco alcuni dettagli del programma pentastellato e devo dire che, in tema, ci sono cose importanti come priorità. In primis l’eliminazione di alcune migliaia di Enti Pubblici assolutamente inutili e non funzionali nè ad un ritorno economico nè a servizi effettivamente resi ai cittadini, ma soltanto dei “poltronifici”: si parla di 15 miliardi di euro di recupero annuo. Altra priorità il recupero effettivo annuo di 40 miliardi da evasione ed elusione fiscale attuato semplicemente attraverso una corretta interazione informatica tra le banche dati esistenti ed una velocizzazione delle procedure di recupero coattivo. Sarebbe una buona base di partenza, ma sarà invece un Governo Renzusconi, come ormai è rispauto, a mantenere tutto come era e come è.

      • Siamo proprio sicuri che poi tutti questi tagli li farebbero sul serio? Perchè sappiamo che poi in italia quando si interviene lo si fa a metá inventando bizantinismi. Con l’otto per mille, per esempio, tante chiacchiere ma nulla di concreto, anche come presa di posizione per convincere l’opinione pubblica….

        • Personalmente, tra le promesse, i sogni e le favole dei vari Renzi e soprattutto dei vari Berlusconi (già visti entrambi ampiamente all’opera) e la messa alla prova di qualche faccia nuova supportata da un team di persone per bene, oneste e con competenze specifiche (aspetto di conoscere i nomi dei possibili Ministri pentastellati che saranno comunicati prima del 4 marzo) preferisco l’ultima opzione. E’ di oggi la notizia che la prima legge pentastellata sarebbe una radicale riforma anticorruzione (corruzione, quella cosina che ci costa solo…altri 40 miliardi di euro l’anno sotto forma soprattutto di importi incrementativi fasulli sugli appalti pubblici). Ma temo assai che si assisterà al Governo Renzusconi, espressione sublime dell’inciucio all’italiana…

          • Certo, concordo. Quello che mi lascia perplesso sono, come sempre, le concrete possibilitá di attuazione di tali propositi. In passato ne abbiamo visti e provati tanti, con la conclusione in cui siamo oggi. Per i cinque stelle, per esempio, si può già contatare come sull’otto per mille, una legge che si potrebbe modificare senza tanti problemi di incostituzionalità (anzi già incostituzionale per sè) non si pronuncino non spiegano alla gente il truffaldino meccanismo creando un’opinione pubblica in proposito. Così come sono ambigui sull’europa.

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