“In questo caso non sono state ravvisate le esigenze della misura cautelare, ma comunque il giovane avrà un processo”. Così ha dichiarato il procuratore dei Minori di Brescia Emma Avezzù commentando l’episodio avvenuto a Darfo, in cui un 17enne di origine marocchina avrebbe vessato per mesi alcuni compagni di scuola, tra cui un disabile cognitivo, prima che la scuola si decidesse a denunciarlo.
Il giovane (che risiede in un Comune della bergamasca) – secondo quanto ricostruito dai carabinieri – aveva instaurato un clima di terrore: sette ragazzi erano talmente intimoriti da lui e facevano di tutto per evitarlo, compreso nascondersi in bagno a ricreazione ed entrare appositamente tardi a scuola.
Ora la paura è passata, ma a leggere i commenti sul web è rimasta la rabbia. Tanta. E su Facebook c’è chi invoca per il marocchino punizioni esemplari. Ma il preside dell’Olivelli Antonino Floridia, a Bresciaoggi, sottolinea che “l’obiettivo della scuola è reintegrare il ragazzo offrendogli una nuova opportunità formativa” e che comunque l’istituto che dirige “ha lavorato molto a iniziative di prevenzione e lotta al bullismo”.