Il grillino Alberti: allo Stato ho reso 250mila euro in cinque anni

Il candidato al Consiglio regionale lombardo dà i numeri della sua restituzione e critica la strumentalizzazione della vicenda da parte delle altre forze politiche

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Il deputato del Movimento 5 Stelle Ferdinando Alberti, foto da YouTube - Parlamento, www.bsnews.it
Il deputato del Movimento 5 Stelle Ferdinando Alberti, foto da YouTube - Parlamento, www.bsnews.it

Quasi 254mila euro. Questa la somma a cui il parlamentare bresciano del MoVimento 5 Stelle Dino Alberti – come sottolinea l’interessato in una nota – ha rinunciato durante i cinque anni di mandato alla Camera dei Deputati.

Attualmente candidato al Consiglio regionale lombardo, Alberti “si oppone aspramente alla strumentalizzazione della vicenda da parte delle altre forze politiche. Le donazioni dei rappresentanti M5S (unici in Italia) hanno rimpolpato direttamente le casse dello dello stato favorendo la micro imprenditorialità”.

Con oltre 250mila euro tagliati dal proprio stipendio e versati al Fondo di Garanzia per la Microimprenditorialità (capitolo dedicato del più noto Fondo statale per le Piccole e Medie imprese,) Alberti – si legge ancora – “è uno dei portavoce M5S che hanno maggiormente contribuito alla nascita di quasi 10.000 nuove aziende italiane” (gli stipendi restituiti dagli eletti del MoVimento superano infatti i 23 milioni di euro).

Classe 1982, originario di Mazzano ma da poco trasferitosi a Travagliato, alla Camera è stato membro della VI Commissione Finanze, dove fin dal 2013 ha dato battaglia contro i regali governativi alle banche private, ha rappresentato le istanze delle Piccole e medie imprese e sviluppato proposte sul piano fiscale. E’ stato anche il promotore del gruppo di lavoro per la stesura del Programma di Governo del M5S sul tema fiscale. Attivista dal 2007, è uno dei candidati «forti» nella corsa alla Pirellone, avendo affiancato e sostenuto importanti battaglie territoriali anche durante il suo mandato parlamentare.

 

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2 Commenti

  1. Un minimo di campagna elettorale, ci vuole giustamente anche per il giovanotto che, comunque, cinque anni in Parlamento e cinque in Consiglio Regionale se li fa tranquillamente aggiudicatasi la nomination con qualche decina di click alle primarie on line. Ma nè lui nè gli altri pentastellati della prima tornata a Roma o Milano si sono particolarmente distinti per presenzialismo politico sul territorio o per aver perorato importanti cause bresciane, se non qualcuna solo perchè suggerita e pure totalmete scritta o predisposta dai militanti locali. Possono rimediare, perchè quelli eletti nel 2013 torneranno tutti a Roma o Milano, meno probabilmente il solo Girgis Sorial, certamente il più attivo, il più colto ed il più preparato del gruppo. Diverso il discorso su Brescia, dove invece Laura Gamba si è conquistata, con buon attivismo e passione civile, dei risultati tangibili nonchè uno spazio di consenso, come confermano sia consiglieri di maggioranza sia di opposizione. Ma a Brescia, a maggio, purtroppo non si ripresenterà…

  2. Avete visto le cifre che girano in tasca a deputati e senatori? A parte loro, tutti gli altri sele tengono in tasca. Non sarebbe il caso di almeno dimezzarle, visto che comunque ne potrebbero fare a meno? Gridano vendetta al cospetto di chi non riesce ad arrivare a fine mese, ha famiglia da mantenere e magari il lavoro precario o nemmeno quello. Oppure, come sempre e come insegna anche la chiesa con la truffa dell’otto per mille, chi se ne frega e i privilegi ce li teniamo, tanto nessuno ce li potrà togliere?

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