Pinacoteca: ingressi sold out per il weekend di riapertura

Dopo 9 anni la riapertura: il museo è pronto ad accogliere i visitatori

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Pinacoteca Tosio Martinengo
Pinacoteca Tosio Martinengo

Biglietti gratuiti esauriti per la riaperura della Pinacoteca Tosio Martinengo. 

A 9 anni di distanza dalla chiusura e con lunghi tempi morti sino al 2016 per la mancanza di fondi, la Pinacoteca Tosio Martinengo ritorna ad essere un polo d’attrazione culturale nuovamente fruibile, pronta per offrirsi alla riscoperta da parte dei cittadini bresciani e dei turisti in visita alla città.

Il raggiungimento di questo importante traguardo è stato possibile grazie alla dedizione – costante e attenta – spesa negli ultimi quattro anni da Comune di Brescia e da Fondazione Brescia Musei, con il fondamentale contributo di Fondazione Cariplo.

L’obiettivo di restituire uno spazio culturale rimasto per troppo tempo indisponibile è stato soddisfatto: al progetto di rifunzionalizzazione e ristrutturazione edilizia di Palazzo Martinengo da Barco nel pieno rispetto dei valori architettonici e decorativi del Palazzo, è seguito un nuovo allestimento delle opere e un recupero di alcuni capolavori grazie a puntuali lavori di restauro realizzati con il contributo di generosi donatori.

La Pinacoteca, con la sua importante collezione di opere – Raffaello, Foppa, Savoldo, Moretto, Romanino, Lotto, Ceruti, Hayez, Thorvaldsen, Pelagi, Canella e Canova per citare i nomi più noti -, è stata riorganizzata attraverso un nuovo percorso espositivo in 21 sale concepito per restituire al visitatore la complessità del Museo e delle sue collezioni mediante una riflessione sulla loro storia e sugli orientamenti critici che ne hanno determinato la fisionomia dal tardo-gotico al primo Ottocento.

Il cuore della Pinacoteca è costituito dalla pittura bresciana del Rinascimento, la quale ebbe appunto tra i suoi principali interpreti Vincenzo Foppa, Giovanni Gerolamo Savoldo, Girolamo Romanino e Alessandro Moretto. A questi si affiancano numerosi dipinti ‘da cavalletto’ dei secoli XVII e XVIII con temi e generi spesso influenzati dalla pittura fiamminga e olandese: paesaggi e marine, nature morte, dipinti di animali, scene bucoliche e burlesche, ai quali si accompagnano i ritratti e le storie sacre e profane. Ancora in ambito bresciano, meritano attenzione i cosiddetti “pittori della realtà” come Antonio Cifrondi e Giacomo Ceruti, noto con il soprannome di Pitocchetto.

Particolare cura è stata prestata ad un’efficace integrazione tra pittura bresciana e pittura italiana, unita a un’integrazione con le arti decorative del tempo – oreficerie, avori, smalti, medaglie, vetri, placchette – collocate con pregiati esemplari lungo il percorso espositivo. A differenza dei precedenti allestimenti, si è deciso di allargare il quadro cronologico fino a comprendere la prima metà dell’Ottocento, con le grandi commissioni di Paolo Tosio, di Leopardo Martinengo da Barco e di Camillo Brozzoni.

Il 21 marzo al Museo di Santa Giulia aprirà al pubblico Tiziano e la pittura del Cinquecento tra Venezia e Brescia. La straordinaria mostra sarà strettamente collegata alla riapertura della Pinacoteca, nelle cui collezioni sono presenti alcuni straordinari esempi della cultura artistica di Brescia e Venezia nel Cinquecento. La connessione tra i due eventi sarà resa ancor più significativa dalla scelta di istituire un unico biglietto di ingresso per la visita della mostra, della Pinacoteca e del Museo Diocesano sino al 1 luglio 2018.

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