Brescia, nella Lega spunta l’ipotesi di Molgora candidato sindaco

Matteo Salvini, in un'intervista esclusiva rilasciata a BsNews.it, del resto l'aveva detto: dopo il voto riparliamo anche della Loggia

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Al momento è solo il desiderio di qualcuno, nemmeno un’ipotesi, perché la candidatura del centrodestra resta nelle mani della forzista Paola Vilardi. Ma nella Lega bresciana – forte dell’esito del voto – c’è ancora chi chiede che il portabandiera della coalizione, in città, venga espresso dal Carroccio.

Matteo Salvini, in un’intervista esclusiva rilasciata a BsNews.it, del resto l’aveva detto: “dopo il voto riparliamo anche della Loggia”. E non sarebbe difficile immaginare un ribaltone con un candidato leghista in campo se i due nomi più accreditati per quel ruolo non avessero già preso il volo per lidi più sicuri. Simona Bordonali, infatti, andrà in Parlamento. Mentre Fabio Rolfi tornerà in Regione con fondate speranze di fare l’assessore (all’agricoltura, si vocifera).

Per questo, secondo quanto riportato da Bresciaoggi, nelle ultime ore starebbe prendendo corpo l’ipotesi di una candidatura dell’ex presidente della Provincia Daniele Molgora. Molgora, attualmente, è fuori da tutti i giochi e all’interno del partito non ha molti alleati. Ma il suo curriculum potrebbe mettere d’accordo molti, se Rolfi non decidesse di provarci comunque (magari con la promessa che Fontana gli tenga le deleghe in caldo).

Un’eventuale candidatura leghista, infatti, potrebbe ricompattare anche gli esuli forzisti, che in queste ore – da Nini Ferrari a Giuseppe Romele, da Giorgio Maione a Margherita Peroni – starebbero pensando addirittura di fare una lista contro l’ex compagna di partito Vilardi.

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2 Commenti

  1. Molgora è uno dei 26 parlamentari o ex parlamentari che ha deciso di ricorrere contro la Camera dopo la decisioni del passaggio per il vitalizio al sistema contributivo e l’aumento dell’età per ottenerlo (!). Come pure Adriano Paroli, oggi neoeletto senatore ed alla quarta legislatura dopo la squallida esperienza di Sindaco cittadino. Entrambi l’hanno avuta vinta. Scandaloso, e quanto basta, nella mia visione personale, per depennarli dalla lista dei rappresentanti del popolo. Nel caso di Molgora, tre volte parlamentare e sottosegretario, già Presidente della Provincia e consigliere comunale, quanto basta per renderlo indegno oggi di candidatura a Sindaco di Brescia. Ove venisse candidato, personaggio da non votare per indegnità civile.

  2. Il posticino insomma questi personaggi lo pretendono. Sempre. Nella classica tradizione democristiana, ormai diventata dna del politico italiano di destra quanto di sinistra. Purtroppo però un’alternativa conosciuta e trascinatrice di, per esempio, un cinque stelle a Brescia non c’è. Per cui ci toccherà votare, come sempre turandoci il naso, uno dei due schieramenti, sapendo che entrambi sono a favore dell’indebitamento del comune con nuove opere inutili (vedasi il tram), entrambi rimangono lontani anni luce dai veri problemi dei cittadini, entrambi continueranno a favorire e a finanziare le loro lobbies. Ps: fra queste ce n’è una in particolare che tiene il sedere in tutte le brache. Si chiama chiesa cattolica e, da entrambi gli schieramenti, ci guadagnerà sempre.

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