Il tempo stringe. Per le imprese si avvicina lobbligo di emettere e ricevere fatture elettroniche. Il 1° luglio, data dinizio della prima fase di questa rivoluzione, è dietro langolo e Confartigianato oltre a condurre un confronto serrato con lAgenzia delle Entrate e con il Ministero dellEconomia cui ha rivolto una serie di sollecitazioni per evitare agli imprenditori il salasso di nuovi costi e lo shock di ulteriori carichi burocratici, non nasconde le preoccupazioni per il provvedimento. «Chiediamo innanzitutto di posticipare al 1° gennaio 2019 lavvio dellobbligo di fatturazione elettronica previsto già dal primo luglio per le cessioni di benzina o gasolio per motori e per le prestazioni dei subappaltatori nei contratti di lavori pubblici. Inoltre, chiediamo un avvio graduale dellobbligo di fatturazione elettronica, scaglionando lentrata in vigore a seconda della dimensione aziendale e che siano escluse dalladempimento le operazioni con un imponibile inferiore a 500 euro» commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti.
Ma vanno anche semplificati gli adempimenti per emettere e conservare le fatture elettroniche. E gli imprenditori avranno minori costi burocratici, se, come chiede Confartigianato, verrà attribuito alle associazioni che li rappresentano il ruolo di destinatari delle fatture emesse e ricevute. Tutto ciò per evitare ai piccoli imprenditori lennesimo costoso adempimento. E proprio su questo fronte, Confartigianato ha ribadito allamministrazione finanziaria una serie di richieste: «Innanzitutto ribadiamo la necessità di eliminare split payment, reverse charge e lobbligo di comunicare i dati delle liquidazioni Iva. Non meno importante linnalzamento del limite da cui far scattare lobbligo del visto di conformità per compensare i crediti fiscali da 5mila a 50mila euro. E, ancora, chiediamo che i rimborsi Iva siano effettuati entro 3 mesi dalla presentazione della dichiarazione annuale e che venga ridotta dall8 al 4 per cento la ritenuta sui bonifici relativi a spese per lavori edili ai quali si applica la detrazione fiscale» prosegue il presidente Massetti, che conclude: «Ancora una volta ci si è imposti una marcia a tappe forzate e carichi gravosi sulle spalle dei soliti noti. LAmministrazione finanziaria ha già a disposizione, attraverso lo spesometro, tutti i dati delle fatture in formato digitale, quindi il valore di questo adempimento è semplicemente quello di avere i dati tre o sei mesi prima. Inoltre, difficile pensare che questo possa cambiare, per esempio, la prospettiva della lotta allevasione: chi fa il nero continuerà a farlo, con o senza fattura elettronica. Nonostante la macchina sia ormai avviata si è ancora in tempo per introdurre le nostre modifiche. Ora la questione passa al prossimo Governo» conclude Massetti.