Delitti nel Bresciano, chi era il killer: una multa ha scatenato la furia omicida?

Cosimo Balsamo si è suicidato con un colpo di pistola nel parcheggio del Family Market di Azzano Mella. Ma chi era il killer? BsNews.it ha cercato di riassumere in un breve articolo la storia dell'uomo e dei suoi guai giudiziari

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Cosimo Balsamo
Cosimo Balsamo

Cosimo Balsamo si è suicidato con un colpo di pistola nel parcheggio del Family Market di Azzano Mella: prima – armato di fucile a pompa e pistola – aveva ucciso due uomini a Flero e Vobarno, ferendone gravemente un terzo. Ma chi era il killer? BsNews.it ha cercato di riassumere in un breve articolo la storia dell’uomo e dei suoi guai giudiziari.

COSIMO BALSAMO, CHI ERA

Cosimo Balsamo era nato a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, l’11 aprile del 1956. Sposato, da anni si era trasferito in provincia di Brescia, nel Comune di Roncadelle. Dopo la confisca della sua villa in seguito alle vicende giudiziarie in cui era stato coinvolto, aveva preso casa in affitto in via Pertini.  Alto un metro e 72 aveva due tatuaggi sulle mani (una rosa e un serpente) che ne hanno facilitato il riconoscimento.  Al momento degli omicidio indossava jeans e una felpa di colore azzurro. Era alla guida di una utilitaria Mitsubishi.

LE VICENDE GIUDIZIARIE

Balsamo, secondo le sentenze, faceva parte di una banda criminale che nei primi anni del 2000 aveva derubato diverse aziende di trasporto metalli del Nord Italia. Un’organizzazione sgominata nel 2009, quando il 62enne era stato condannato a sette anni e quattro mesi di carcere per associazione a delinquere, furto e ricettazione. Con lui era stato condannato, a una pena inferiore, anche una delle due vittime, James Nolli, ucciso a Vobarno.

Dopo la sentenza per Balsamo era scattata anche la confisca dei beni e dell’abitazione. Inutile il ricorso in Cassazione. Ma Balsamo non aveva mai accettato di restare senza nulla e nel 2011 aveva anche minacciato un magistrato di Venezia mettendogli nel cestino della bicicletta tre cartucce di fucile e otto proiettili di pistola. Per questo aveva patteggiato una ulteriore pena per minacce.  Il 9 gennaio, inoltre, era salito sul tetto del tribunale di Brescia per protestare contro il sequestro della sua abitazione.

L’ultimo caso che lo ha visto coinvolto risale a sole 24 ore prima dell’omicidio. Balsamo era stato fermato dalla Polizia locale mentre guidava una motocicletta senza patente e per questo era stato multato. Forse la goccia che ha fatto traboccare il vaso, facendogli perdere definitivamente il senno.

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2 Commenti

  1. Pretendeva che gli restiuissimo la villa, frutto di anni di duro lavoro. Dopotutto, come molti sostenitori di una certa economia sommersa e trasversale che giustifica pure l’evasione fiscale, non era solo un pericoloso delinquente comune, ma alla fine aveva fatto comunque…girare l’economia.

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