Vicini da incubo, la catenella della discordia potrebbe essere tolta

Dopo denunce e controdenunce, infatti, il caso della catenella alta pochi centimetri che non può essere scavalcata o aperta da chi vive nella via senza il consenso dei proprietari del tratto di strada (pena insulti e minacce) è arrivato nelle aule di tribunale, di fronte al Tribunale Civile di Brescia

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Un frame del servizio andato in onda su Italia 1
Un frame del servizio andato in onda su Italia 1

Prove di pace, di fronte alla giustizia, per il caso dei cosiddetti “vicini da incubo” portato alla ribalta nazionale da un servizio di Giulio Golia per la popolare trasmissione di Italia 1 Le Iene. Dopo denunce e controdenunce, infatti, il caso della catenella alta pochi centimetri che non può essere scavalcata o aperta da chi vive nella via senza il consenso dei proprietari del tratto di strada (pena insulti e minacce) è arrivato nelle aule di tribunale, di fronte al Tribunale Civile di Brescia.

Davanti ai giudici, secondo quanto riferito dal Giornale di Brescia, le parti si sono dette disponibili a trovare un accordo. L’ipotesi è quella di togliere le catene o di sostituirle con una sbarra automatica con accesso libero ai residenti. Ma l’accordo per ora non c’è.

Le parti avreanno tempo fino al 17 maggio per giungere a una “conciliazione”, ritirando le denunce e le controdenunce. Altrimenti sarà la giustizia a decidere.

 

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