Se nella tragedia avvenuta venerdì al Crocedomini c’entri direttamente il passaggio dell’uomo, che avrebbe provocato la slavina, non è al momento noto. Ma il vero dubbio è un altro: la tragedia si poteva evitare?
La prima ricostruzione parlava di una grande massa di neve che si è staccata dalla montagna a causa del passaggio della comitiva di motoslitte. Ora questa ipotesi sembra perdere di peso, perché la valanga sarebbe partita molto più in alto, a una distanza significativa dal luogo in cui stavano viaggiando Andrea Morandini e i suoi amici (domani si terranno i funerali).
Ma su una cosa non ci sono dubbi. Le previsioni indicavano chiaramente anche per quell’area il pericolo di valange e – come ricorda anche l’edizione odierna di Bresciaoggi – sul territorio di Bienno insisteva un’ordinanza che vietava l’utilizzo delle motoslitte al di fuori delle strade, varata oltretutto dopo una tragedia simile avvenuta nel 2008. Ma non solo: la provincia ha chiuso la strada proprio per il pericolo valange e anche sul parco dell’Adamello (attraversato da Morandini) insisteva lo stesso divieto.
Insomma: il sospetto che il dramma si sarebbe potuto evitare e che la comitiva – pur dotata di ogni strumento tecnico e tecnologico di sicurezza – non avrebbe dovuto passare di lì con le motoslitte. Su quanto accaduto indagano Carabinieri forestali e Procura: saranno loro a dire se è così. Ma purtroppo nessuno potrà restituire Andrea a familiari ed amici.