Francesca e Miriam, storie parallele e scelte opposte | di Claudio Bragaglio

Capita di riflettere sulle Candidature per la Loggia. E un interrogativo mi si pone, in particolare, su due giovani donne - avvocata, l’una; ingegnere, l’altra – che, pur avendo per taluni aspetti “storie parallele”, sono approdate a scelte opposte

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Claudio Bragaglio
Claudio Bragaglio

di Claudio Bragaglio – Capita di riflettere sulle Candidature per la Loggia. E un interrogativo mi si pone, in particolare, su due giovani donne – avvocata, l’una; ingegnere, l’altra – che, pur avendo per taluni aspetti “storie parallele”, sono approdate a scelte opposte. Parlo di Francesca e di Miriam.

La prima ha reso pubblico il suo disimpegno (nella forma polemica d’una… pausa) dal Consiglio Comunale. Sebbene le sia stata manifestata stima, ma poi non meno anche la delusione per questa sua decisione.

La seconda, Miriam, anch’ella fortemente sollecitata a candidarsi. All’inizio neppure da parte della sua area di riferimento, quella della sinistra riformista del PD. Miriam ha infine accettato, pur avendo alle spalle recenti delusioni, dovute alle vicende elettorali del PD, sia a livello parlamentare che in Lombardia.

Parlo di “storie parallele” con riferimento alla qualità del loro impegno, alle loro collocazioni critiche e minoritarie, nonché al ruolo però da protagoniste svolto a Brescia in questi anni – in Consiglio Comunale, l’una, alla Camera dei Deputati, l’altra. E in quanto giovani donne di valore, accompagnate da diffuse simpatie e fondate speranze, in un quadro bresciano di presenze femminili purtroppo in sofferenza.

Francesca tra le sue motivazioni adduce lo scarso ruolo del Consiglio Comunale. Non già di Brescia in particolare, ma d’uno “svilimento” di carattere generale. Vero. Ma se fosse determinante una tale motivazione dovremmo stabilire pure la sostanziale inutilità delle candidature nei vari Consigli Comunali. O non varrebbe proprio l’opposto, ovvero la necessità d’un impegno ancor più incisivo per un cambiamento di tali situazioni?

Esserci o non esserci, questo e non altro il bivio!

Ho già commentato la scelta, fatta da Francesca, ritenendola un errore politico del tutto incomprensibile. Con tale mia ruvida valutazione son convinto di aver interpretato anche il rammarico sincero di molte persone. A conferma sì d’una stima, ma da cui conseguiva la prosecuzione d’un suo impegno istituzionale. Non già l’abbandono.

Non saprei dire se tale scelta sia stata condizionata anche dalla sua mancata elezione in Parlamento. Delusione peraltro comprensibile. Ma, in ogni caso, non certo imputabile a una qualche sua responsabilità, visto il disastro del voto a sinistra.

Ma proprio la novità dell’operazione coraggiosa fatta dalla Sinistra a Brescia, all’insegna dell’unità, dell’antipopulismo, dell’antirazzismo…che sta dentro, e non “a latere”, d’una battaglia per un Centro Sinistra ampio ed inclusivo a sostegno di Del Bono, avrebbe meritato anche la sua presenza. L’esserci, appunto. Anche con disponibile generosità.

Brescia come il possibile laboratorio d’un percorso più avanzato, tra solidarismo cattolico democratico e sinistra riformista, come ha sostenuto il prof. Ilario Bertoletti, dell’editrice Morcelliana, ci dice d’una solida speranza. Che vale ben più delle quotidiane delusioni personali. E nazionali. Ed il fatto stesso che nella nostra storia cittadina vi siano stati fior di candidati parlamentari dice del valore primario dell’impegno civico in Loggia. Dice non d’un ripiego, ma dell’importanza superlativa della nostra municipalità. Bastino alcune citazioni: Padula, Martinazzoli, Corsini. Ora, con Del Bono sindaco. Lo stesso Guido Galperti, protagonista nella nuova Civica.

Anche per questo, e da molti, è stata apprezzata l’opposta scelta di Miriam. Scelta d’impegno coerente per l’ambientalismo, i diritti civili ed il sociale. Scelta consapevole, anche di coraggio. Poteva pure lei prendersi una “pausa” in attesa d’un probabile futuro, ma non l’ha fatto. Ben sapendo che in Lista si rischia e non si è nominati come con i parlamentari.

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32 Commenti

  1. Mentre Bragaglio vede Brescia fucina di una rifondazione del centrosinistra neo-ulivista, il suo Partito Democratico passa da una mazzata all’altra: bagno di sangue in Molise e terra bruciata domenica in Friuli con il delfino di Salvini che si appresta ad entrare in Piazza Unità d’Italia a Trieste al posto della Serrachiani. Ma c’è di peggio: dopo l’annuncio delle sue presunte dimissioni da leader, Renzi si sta riaffacciando sull’uscio di Largo del Nazareno. A Bragà, quello ve sta a cojonà n’artra vorta !

  2. Mi spiace, a questo punto, che si insista ad etichettare come populista una forza politica come il Movimento 5 Stelle. Non solo per l’accezione assai ampia, per idee, persone e proposte, che nella storia hanno avuto i cosiddetti populisti (il bolivarismo era assai diverso dal cesarismo bonapartista, i peronisti diversi dai giacobini…e dai pentastellati), ma soprattutto per come i cinquestelle stanno gestendo l’attuale delicata fase politica determinata dalla legge elettorale suicida voluta proprio dai piddini e votata pure dalla Lega. Sono convinto in particolare non solo che i pentastellati stiano mettendo in campo grande buon senso e inaspettata capacità negoziale, ma che stiano dando buona prova di esercizio di quella democrazia che “rappresenta” gli interessi di un popolo, di una nazione, prima che il mero esercizio del potere o la coltivazione dell’orticello-partito. Per converso, il segretario del PD Renzi si è scelto in una notte di ansiogene consultazioni, di fatto gurdandosi allo specchio, i suoi…rappresentanti del popolo del 4 marzo. Alla faccia dei populisti e magari anche della democrazia partecipativa. Da qui, e forse anche dallo “stile della casa”, i ben diversi mali di pancia di brave persone come la Parmigiani e la Cominelli, vittime delll svuotamento di potere dei Consigli Comunali e delle perversioni dei renzismo.

  3. Nostradamus. Nomen omen, in quanto a funeree previsioni. Quindi scomodo solo la mia età e l’esperienza per dire che in politica valgono: intelligenza, passioni e…pure il caso. Con un po’ (tanta, da parte mia) di speranza per Brescia. In un altro tuo commento hai descritto lo stato critico del M5S bresciano. Interessante. Insomma se dalla tua ti prendi un po’ dell’intelligenza dei fatti scontati nel tuo dire del PD nazionale, il resto – su PD e Centro Sinistra a Bs – me lo terrei io. Ed è molto. Poi, quante volte la storia ci ha riservato anche il guizzo delle grandi sorprese? Dopo, tante sconfitte pure la legge delle probabilità, è dalla parte nostra. Si vota sul governo in Loggia. Su Del Bono che c’è e bene, non sulla Serracchiani che ha piantato tutto per il Parlamento. E fa la differenza, credimi. Oggi intanto si inaugura il Parco Cave, tanto per dire l’ultima! Sull’esito di Brescia quindi non dobbiamo litigare all’infinito, come a Bisanzio assediata, sul sesso degli angeli. Giugno ci dirà chi di noi due ha avuto… ragione. Sempre con simpatia e cordialità.

    • Giusto, con una sfumatura. Brescia è dal dopoguerra saldamente in mano, diciamo, non alla destra salvo la sventurata esperienza della Giunta Paroli. Questo per confermare che non il caso, ma esperienza e passoni, per dirla alla Bragaglio, oppure il gruppo sanguigno cattocomunista come dicono altri, hanno scritto quella lunghissima pagina di storia. Ma questo per dire anche come nella tornata che si avvicina sono quella immutata e immutabile granitica tradizione, più che precise formule politiche da inquadrare e catalogare per il centrosinistra magari come “entusiastiche rifondazioni” o “esempi da esportare altrove”, a farmi vedere Del Bono mentre rientra in Loggia il 24 giugno da Sindaco. Ed è poco, anzichè molto, perchè la Loggia, rimasta in mano agli eterni ulivisti potrebbe essere anche la Fortezza Bastiani e Del Bono il sottotenente Drogo…

  4. Nostradamus, intanto vorrei subito sottrarmi al fascino della tua citazione, ma – interpretandoti a rovescio – solo col dire che intanto Drogo-Del Bono è ancora un giovane capitano della Fortezza (la Loggia) con i Tartari del…Centrodestra, lontani e mi pare confusi col deserto. Sul Drogo a fine carriera ne riparleremo…Per ora non mi pare invece di vedere a Brescia l’invasione di Tartari…Grillini. Quindi non male come tuo profetico augurio, seppur preterintenzionale, anche per il giugno del 2018. Grazie. In quanto alla tua storia cittadina avrei da ridire perché la sinistra di estrazione Pci-Pds entra in Giunta alla fine del ’92 (per amor di verità: con i prandiniani e contro la sinistra DC) e solo dal giorno di Santa Lucia del ’94 prende vita l’esperienza dell’ulivismo a Brescia. Che tu, evocando cattocomunismo ed eterni ulivisti, fai invece risalire ad… Adamo ed Eva. Chissà, un tuo ripassino delle splendide quartine…no?

    • Volevo in sintesi affermare che riproporre un Ulivo 2 come soluzione al dramma del PD e del centrosinistra solo perchè qua o là, come accadrà a Brescia, una simulacro di quella gloriosa formula non avrà totalmente perso il suo vigore, è davvero poco o magari solo assai utopistico. Ben altri sono i rischi di dissolvimento in Italia del centrosinistra e soprattutto della sinistra E ben altre devono essere le soluzioni da ricercare per riparlare a chi votava da quall parte e vota adesso i pentastellati o persino la Lega. Le consiglio, infine, un pizzico di prudenza, poca poca, sulla fine (si fa per dire) che farà a Brescia quel 10% di consensi che il Movimento 5 Stelle porterà al ballottaggio: le profetizzo, con l’occasione, la percentuale esatta. Non si tratterà magari di un’orda di Tartari, come invece è successo a livello nazionale, ma nemmeno di un’ininfluente ed inoffensiva Armata Brancaleone…

      • Ormai è chiara la logica spartitoria che determina il male presente e futuro del nostro paese. A brescia il centrodestra ha da subito rinunciato alla poltrona di sindaco per lotte interne fra lega, forza italia, fratelli d’italia e prime donne varie. In questo marasma il centrosinistra ci ha sguazzato e ne ha approfittato mettendo un sindaco ed una giunta mediocri e sottotono. Gli interessi del centrodestra si sono concentrati esclusivamente sulle poltrone piu redditizie, quindi su regione e parlamento vista la sconfitta schiacciante del renzismo, snobbando la città che è rimasta ai perdenti: il pd. La scelta poi di mettere una perdente come la vilardi (forzista sacrificata x poter mettere il sindaco leghista a treviso la dice lunga sulle logiche spartitorie presenti nelle vecchie forze politiche) conferma la non volontà di fare un’opposizione necessaria x tutelare gli interessi dei cittadini. E tutte queste forze politiche, alla fine, hanno proprio partorito un mostro che corrisponde alla legge elettorale. Fatta apposta x non far governare chi ha vinto e per candidare gente dalle segreterie dei partiti. Per cui, tornando a brescia, e come più volte ripetuto, la vittoria di un perdente e mediocre pd è scontata e a rimetterci, ancora una volta, saranno i cittadini….

  5. Bragaglio. Non faccia finta di non capire. Il pci/pds, in quel lontano 92, è stato costretto a gettare la maschera e entrare ufficialmente al governo della loggia x impedire l’avanzata del nuovo, che allora era la lega. Già dal 90 la dc non riusciva più a districarsi nelle sue correnti interne e nelle sue beghe, mentre la gente in massa (i moderati) si dirigeva verso la lega. Il problema era salvare a tutti i costi le scelte reazionarie, di potere e di spese scellerate e, a questo punto condivise dal pci, come l’inceneritore e poi la metro. Il nuovo infatti non le voleva. Il solito connubio pretaiolo/radicalchic di sinistra ha prevalso sulla città gettando finalmente la maschera sulle false e finte battaglie dc/pci. Quando si tratta di mangiare la torta, meglio mangiarne una parte che non mangiarla affatto. Tipico atteggiamento del centrosinistra, pronta a sconfessare i principi della sinistra (le varie rifondazione e poi liberi e uguali lo dimostrano). Quindi si può tranquillamente affermare che Brescia, dal dopoguerra, escluso ol periodo paroli, è sempre stata governata dal centrosinistra.

  6. Considerazione, se gradisci parlare sempre con un gran bruciore di stomaco non posso che amichevolmente augurarti di tenertelo. Contento tu. Se il tuo pensiero poi è che Brescia è sempre stata di centro sinistra (eccetto che con Paroli) tieniti pure quello. Se poi dici che la Lega ha contato qualcosa nella crisi di Brescia del ’92 ti dico si e no. Sì nel senso che ha sottratto voti e consiglieri alla maggioranza di pentapartito. No, nel senso che teneva i suoi voti nel congelatore. Cosa diversa nel ’94, perché come è avvenuto in Regione, una parte della Lega tentò il colpaccio di un accordo per la Giunta con una parte della DC, che riuscimmo a sconfiggere a Brescia portando, con Corsini Sindaco e la raccolta firme, a scioglimento anticipato il Consiglio da cui scaturì la vittoria di Martinazzoli contro il leghista Gnutti. Ti informo pure che la Lega era a favore dell’Inceneritore e che sia in sede di Provincia che a livello regionale ha firmato fior di documenti e di delibere per il Metrò.

    • Il nostro cerca, come fanno i sinistri, di mescolare le carte e di cercare di cambiare la realtà di allora. Tipo partigiani che mistificano molti fatti per apparire buoni e santi. La lega di allora (non quella di oggi) era assolutamente contro inceneritore e metro. Ricordo le innumerevoli manifestazioni e il referendum contro la metro. Quello che avete fatto voi cattocomunisti a brescia è stato un accordo di potere x portare avanti questi progetti scellerati di cui oggi e domani paghiamo e pagheremo le pesanti conseguenze. E per fare questo, voi comunisti ormai imborghesiti e con i posti sicuri avete dovuto scendere dal trespolo e allearvi con la dc di martinazzoli (chiesiuola di sinistra). Ed infatti avete tirato fuori un chierichetto come corsini. Per cui, la smetta di continuare a far credere che avete fatto i salvatori della città. Avete salvato i vostri interessi. Ps: se anche mi provocasse dei mal di pancia, preferisco non tenermeli ma scaricarli su chi me li provoca….

  7. E’ la considerazione che facevamo proprio in questi giorni tra amici: sembra che impegnarsi in politica non sia più appetibile se non con la promessa di “alte cariche”. L’impegno continuo e quotidiano sembra inutile. Si preferisce dedicarsi alle proprie personali vicende della vita. E in fondo posso capire che ci si senta “sprecati” perché il tempo della propria vita è prezioso. Però Francesca molti credono in te e nelle tue capacità. Il consiglio comunale è un importante momento della vita democratica e amministrativa di una città, soprattutto: ogni percorso è fatto di gratifiche e sconfitte, e lavoro quotidiano. Molte persone contano su di te e sul tuo lavoro. Perché abbandonare? A trenta’anni c’è tanto da costruire.

  8. Ma se i giovani lasciano, come pretendere che le vecchie guardie lascino il testimone? Dai, smettiamola di farci i soliti discorsi addosso: non c’è molta gente che voglia lavorare, duramente e quotidianamente a occuparsi delle “cose di tutti”.

    • Non c’è mai stata nemmeno nel passato. Chi lo faceva o poteva permetterselo, o aveva degli interessi personali, o aveva un lavoro sicuro e senza ritorsioni. Visto che oggi tutte queste sicurezze scarseggiano e le cariche non sono più così remunerative, tutto crolla…

  9. Considerazione stiamo ai fatti. Ricordi il Referendum (in realtà due) contro il Metrò. Parliamo del 1998-2001. Bene sappi che Lega e PDL in tutte le sedi decisionali (Regione e Provincia) sostennero il Metrò. Anche quando era (la tua Lega di ieri) all’opposizione, come in Regione Lombardia quando tutti i consiglieri regionali bresciani -Leghisti inclusi – firmarono nel 1995 un documento a favore del Metrò ed il suo finanziamento, poi approvato in Consiglio Regionale. Per l’inceneritore, al di là dei voti contrari per ragioni tutte e solo politiche in Consiglio Comunale nel giugno del ’92 il leghista Bonafini intervenne a nome della Lega dicendo: non daremo il nostro voto favorevole nonostante nella sostanza possiamo essere a favore. Ma il capolavoro dei capolavori è stato il Gnutti leghista, candidato sindaco nel 94, quando a spada tratta sostenne la privatizzazione totale di ASM. Quindi anche dell’Inceneritore stesso! Il resto tuo son parole con cui tu ti diverti, ma io no. Tutto qui.

  10. Quindi, secondo lei, la lega di allora ha promosso due referendum e fatto mille campagne contro la metro x poi, in loggia, approvare il progetto? Anche con l’inceneritore ha continuato a dire no per poi approvarlo? A me non risulta. Se vogliamo parlare invece a livello regionale, già sappiamo che, ai tempi di formigoni, la lega la sua metamorfosi l’aveva già fatta. Così come in provincia. E i risultati di questo cambiamento pro potere e seggioline l’abbiamo visto, per esempio, con la brebemi. Quanto a Gnutti sappiamo poi che carriera ha avuto in lega e quali erano le mire degli alleati forzisti. Ma parliamo sempre di potere e di poltrone, tanto care a voi del centrosinistra. L’aver ingannato per anni gli elettori, così come ha fatto il pci, ha dato i suoi frutti: meno consenso (o consenso ondivago per il centro destra, favorito dalla saccenza renziana) ma più potere. L’attribuirmi poi etichette leghiste ci può stare, come potrebbe starci anche quella pentastellata. Basta che finalmente si scalfisca il sistema di potere che ha paralizzato x decenni il nostro paese. Poi, Bragaglio, io non ho mica sposato nessuno come voi sinistri che a spada tratta cercate di difendere anche l’indifendibile. Se un movimento non fa, si cambia. L’importante è che ci sia e che il sistema rimanga democratico. Altrimenti si è costretti a votare il meno peggio turandosi il naso….

  11. Chiara e Orsola, condivido alla lettera quanto da voi sostenuto, sia con riferimento al perché di un abbandono, da parte di Parmigiani, sia come scelta fatta da una giovane stimata e impegnata. Anche per questo ho messo a in rilievo la diversa scelta di Miriam Cominelli. Non per polemica, ma come un esempio diverso.
    Stradivarius, tu parlando di Francesca e Miriam scrivi di “ vittime dello svuotamento di potere dei Consigli Comunali”. Vero, ma l’oggetto del confronto non è questo giudizio, che (solo) in parte condivido, ma il diverso modo con cui è possibile e necessario reagire. Ti condivido poi sul Populismo. Basti leggere “Popolocrazia” di Diamanti e Lazar. Concetto che va maneggiato con cura, al punto che in presenza di “populisti” al plurale non sia convincente un fronte antipopulista. Scoprendo magari che un po’ di populismo ha tentato pure il…PD. Constato anch’io un’evoluzione di M5S, in termini di capacità e di rappresentatività. Non condividendo in casa PD chi la ritiene più o meno una …farsa. Ma temo che per ora la velocità impressa dal M5S non consenta cmq di arrivare in tempo ed in modo convincente ad un comune appuntamento. Ma la politica non si ferma mai e non tutto e subito si gioca a livello nazionale. Penso alle cose maturate con Zingaretti alla Regione Lazio. Penso anche agli Enti Locali. A Brescia stessa. Molte svolte nazionali nascono dal coraggio delle realtà locali.

    • Non mi è facile capire, dovendo utiizzare un aggettivo come innovativo o solo un collegamento all’espressione “svolta nazionale” o alla parola coraggio, cosa significhi o cosa possa determinare l’esperienza di Brescia.

  12. I posti, le “sedie” non sono solo una conquista, ma un impegno, una responsabilità da assumere. E da portare avanti anche se non in prima fila! E se parliamo di “svuotamento di potere dei consigli comunali” che diciamo? Che allora questo luogo primario di confronto politico e democratico nella vita cittadina deve essere abbandonato dalle presenze “significative”? No, direi che “le presenze significative” devono appunto esserne il motore e l’anima. Anche fuori. Voglio vedere i consiglieri impegnati nella vita della città, con interventi e partecipazione anche fuori dalle “sedute”. Siete eletti, siete i nostri rappresentati non voglio solo vedervi silenti seduti alle riunioni di consiglio. Voglio poter partecipare a dibattiti, confronti, iniziative nella città, con la città.

  13. Già, se chi è delegato non accetta fino in fondo la delega per lavorare quotidianamente e seriamente… allora svuotamento porta necessariamente riempimento. Magari solo di vuotezza.

    • Mi spiace ricordare a vivenne e berenice che specifici decreti legge sugli Enti Locali e soprattutto la legge elettorale vigente, con un sola modifica del 2009, sono “responsabili” di quella che fu prima del 2000 la vera, democratica e partecipata, attività di un consiglio comunale così come loro lo definiscono o auspicano che fosse ancora oggi. Il Sindaco e la Giunta, fanno e disfano oggi ciò che vogliono per cinque anni e ogni tanto invitano solo la loro maggioranza bulgara, previ passaggi nelle Commissioni, a schiacciare un pulsante per certificare, di fatto, decisioni già prese. E’ la realtà dei fatti, dove si capisce che ogni tanto qualche consigliere non decerebrato si acccorge di essere solo un numero o poco più, ancorchè eletto dal popolo.

  14. E’ vero come dice Bragaglio che non tutto si gioca a livello nazionale. Infatti in Friuli il candidato del centrodestra ha preso il doppio dei voti di quello di centrosinistra, che può andare a ringraziare la giuliva Debora Serracchiani, accomodatasi ora in Parlamento tra i pretoriani di Renzi.

  15. Qualcuno può chiedere alla signora Parmiggiani come mai si è fatta candidare per andare in Parlamento e nen per un consiglio comunale?

  16. Grazie Nostradamus. Questa mi mancava proprio. Mi faresti avere pure la quartina in cui ‘assatanati’ come te mettono al rogo colpevoli ed…innocenti?…così tanto per leggere qualcosa di interessante mentre ci si rosola.

    • Non si rosoli, Bragaglio. Con ben sei Liste Civiche, o ciniche come le chiamo io, in appoggio al primo turno, Del Bono andrà al ballottaggio. I pentastellati si fermeranno all’ 8% e non saranno decisivi con il loro lasciare libertà di voto ai propri elettori. Del Bono vincerà il ballottaggio (solo il 50% dell’elettorato parteciperà al voto il 26 giugno) con la Vilardi con il 53% contro il 47%. Bragaglio celebrerà questa vitttoria come uno schema vincente da esportare a livello nazionale per il centrosinistra, dove però nel frattempo Renzi avrà vinto le primarie del PD e, come nel gioco dell’oca, avrà fatto ripartire tutto da dove si era interrotto il 4 marzo. La sinistra continuerà a guardarsi allo specchio alla ricerca di leader, idee e motivazioni e si arriverà così disperatamente ad un nuovo partito denominato (dall’omonimo film) “Il silenzio degli innocenti” con a capo Bianca Berlinguer, che almeno ha il cognome di un vero leader della storia della sinistra, ma anche un nome, marketing oriented, che non evoca…il rosso.

  17. Nostradamus t’avevo perso e solo ora ti leggo. Ma con un mio grazie solo… a metà. O forse anche meno. Per la metà buona in quanto mi salveresti dal “rosolamento” di varie pire che sono impilate in giro per l’Italia per sbruciacchiare ancor più PD e Centro Sinistra, assicurandoci almeno la vittoria in quel di Brescia. Speriamo quindi che tu abbia azzeccato la quartina giusta. Per la metà decisamente cattiva sul PD nazionale mi limito agli scongiuri. Anche perché come tu ben sai in quel terribile e bel film con Anthony Hopkins gli innocenti son nient’altro che agnelli… macellati. Potevi limitarti a Brescia, costringendoti almeno una volta a fare un bell’augurio a tutto tondo, risparmiandoti così il veleno della tua coda. So che per te è un po’ contro natura, ma non dispero. Puoi sempre migliorare. Con simpatia…

    • Miglioro. C’è anche l’opzione di due nuovi scheramenti a sinistra: “Liberi” con a capo Grasso e “Uguali” con a capo la Boldrini ed infine un ulteriore frazionamento, più vicino al PD, denominato “2018 Odissea nell’ospizio” con Bersani e D’Alema come leader. Scenario apocalittico: la nascita della “Lega a 5 Stelle” che alle politiche del 2019 ,con riproposizione del Rosatellum, va al 53%. A Brescia, profetizzo un Guido e una Miriam come Assessori, ma non azzardo per ora i cognomi…

  18. Ah…Nostradamus, gran vecchio e simpatico scorpione. Il tuo pungiglione velenoso contro il PD vedo ch’è ben più forte di te. Compulsivo anche se non proprio ossessivo. Mi tranquillizza però il fatto che l’uso del pungiglione contro se stesso, almeno per lo scorpione circondato dal fuoco, è soltanto una vecchia ed infondata leggenda…Buon per te e pure anche per me, perché leggendoti sempre volentieri vedo rafforzata nella tua insistenza la conferma del contrario di ciò che sostieni!

  19. Ho seguito con interesse la polemica sulle candidature in Comune di Parmiggiani e di Miriam Cominelli e sono anche io convinto che abbia fatto molto bene la Cominelli ad accettare con coraggio la sfida mentre condivido il professor Bragaglio quando dice che non ha molto senso dire che la Parmiggiani è brava ma ha fatto bene a non ricandidarsi in Cpomune dopo aver accettato però di andare in Parlamento

    • Bravo, Carlo 79, così ci aiuta a ricordare che oggi il PD della Parmigiani e della Cominelli, riuniti i propri vertici nazionali e dopo ampia discussione, ha deciso…di non decidere assolutamente niente, nè sul presente nè sul futuro nè sulla linea politica nè sulla leadership nè sulle regole da sgeuire. Il tutto lasciando sospese nientemeno che le dimissioni di Renzi, il loro faro che li ha portati alla più catostrofica debàcle del centrosinistra dal dopoguerra ad oggi, comprese le rcenti tornate regionali in Molise ed in Friuli. Insomma, candidarsi o non candidarsi sotto le insegne del PD è l’ultimo dei problemi, trattandosi di insegne politiche simili ad una delle note caramelle Polo: un buco con un partito intorno…

  20. Nostradamus a me sembra che Carlo 79 abbia detto proprio il contrario, ovvero che Miriam Cominelli abbia fatto bene a candidarsi in Comune, all’opposto di quanto ha fatto Parmigiani. In quanto poi al PD, come la Polo da te immaginata, dati i tempi non è poi così male. Significa che c’è (purtroppo) un buco nazionale, ma attorno c’è un buon partito reale…ed è la mia speranza anche per Brescia! Infatti la Polo vien scelta, pur avendo un buco, proprio per quel che di buono ci sta attorno.

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