La Buona Novella di Fabrizio De André arriva a Brescia

Domenica 6 maggio l’auditorium San Barnaba ospiterà lo spettacolo di Christian Poggioni, patrocinato dalla Fondazione De André e promosso da ContaminAzioni con l’Associazione Cultura per il Teatro Romano

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Fabrizio De Andrè
Fabrizio De Andrè

Quindici giorni dopo essersi presentata al pubblico, in una serata che ha visto il Teatro Der Mast registrare il tutto esaurito per l’esibizione di Walter Leonardi e Flavio Pirini, l’Associazione ContaminAzioni, in collaborazione con l’Associazione Cultura per il Teatro Romano è protagonista di un nuovo evento.

Domenica 6 maggio alle ore 21.15 all’Auditorium San Barnaba in Corso Magenta a Brescia andrà in scena lo spettacolo teatrale-musicale La buona novella, tratto dall’omonimo concept album di Fabrizio De André.

Sul palcoscenico Marco Belcastro interpreterà le dieci canzoni della Buona Novella, accompagnato da Massimiliano Lepratti al violino. A introdurli sarà l’attore Christian Poggioni, che reciterà alcuni assi tratti dai vangeli apocrifi, proponendo pensieri e aneddoti di De André.

L’iniziativa gode del patrocinio del Comune di Brescia e della Fondazione De André. Il costo del biglietto è di 12 euro. Prenotazioni al numero 030.9969894 o via email [email protected].

“Questo evento”, commenta il presidente di ContaminAzioni Alberto Cella, “mescola la recitazione con la migliore tradizione cantautorale (e poetica) italiana. Con l’iniziativa di domenica metteremo un altro mattone alla costruzione della nostra associazione, nata proprio con l’obiettivo di mixare esperienze, luoghi e idee per proporre al pubblico eventi piacevoli e di livello che favoriscano l’incontro tra persone e culture. L’auspicio”, conclude Cella, “è che anche la serata dedicata a De André, come la prima, vada in questa direzione”.

LA SCHEDA: LA BUONA NOVELLA

Quinto album di Fabrizio De André La buona novella è liberamente tratto dai testi dei vangeli apocrifi, attraverso i quali il musicista ha voluto far emergere la vocazione umana e terrena, quindi provocatoria e rivoluzionaria della figura storica di Gesù di Nazareth. In questo album la figura di Gesù è narrata attraverso quella dei vari personaggi che hanno a che fare con lui, soprattutto Maria, mentre lui appare in prima persona solo nella canzone Via dalla Croce. L’album, introdotto da un Laudate Dominum, si apre con L’infanzia di Maria, in cui si racconta dell’infanzia della Madonna e del suo matrimonio con Giuseppe, un uomo buono ma molto più vecchio di lei, di cui si parla anche nella seconda canzone: Il ritorno di Giuseppe. Ne Il sogno di Maria ed Ave Maria viene affrontato il tema della maternità, dapprima annunciata dall’angelo e poi vissuta da Maria in prima persona. La croce invece è al centro delle due canzoni successive: in Maria nella bottega del falegname si parla della costruzione delle tre croci che verranno erette sul Golgota, come viene raccontato in Via dalla Croce. Le tre madri è un dialogo tra Maria e le madri degli altri due ladri crocifissi, uno dei quali, quello pentito, che qui viene chiamato Tito, ne Il testamento di Tito enuncia una sua visione dei dieci comandamenti. L’album si conclude con un Laudate Hominem che incita a lodare l’uomo non come figlio di Dio ma come figlio di un altro uomo.

Lo stesso De André considerava quest’album come una delle sue opere meglio riuscite: “I Vangeli apocrifi sono una lettura bellissima – dice De André – Io considero il Vangelo il più bel libro d’amore che sia mai stato scritto. Ho scritto queste canzoni in pieno Sessantotto e resto convinto che abbiano una forte carica rivoluzionaria. Con la buona novella ho voluto dire ai miei coetanei di allora: guardate che le nostre stesse lotte sono già state sostenute da un grande rivoluzionario, il più grande della storia…”.

LA SCHEDA: CHRISTIAN POGGIONI

Nato a San Paolo del Brasile nel 1972, Christian Poggioni viene ammesso da Giorgio Strehler alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano, dove si diploma in recitazione nel 1999. Nel 2000 si laurea presso l’Università Statale di Milano e nel 2003 frequenta un master in regia presso la School of Cinematic Arts – University of Southern California di Los Angeles.

Dal 1999 al 2006 recita in spettacoli diretti da registi di fama internazionale quali Giorgio Strehler (Temporale, Così fan tutte), Peter Stein (Pentesilea), Massimo Castri (Questa sera si recita a soggetto), Antonio Calenda (Agamennone, Coefore, Otello). Nel 2007 intraprende un percorso di ricerca e produzione autonoma, scrivendo, dirigendo e interpretando gli spettacoli Tradimenti (2007), Nostos (2008), Alla ricerca del tempo perduto (2010), Alla corte di un giullare (2011), Apologia di Socrate (2013), Shakespeare’s Memories (2015), La bottega del caffè (2016). Dal 2009 collabora con l’Università Cattolica di Milano, dove è chiamato come insegnante di recitazione presso il Laboratorio di Drammaturgia Antica e la Scuola di Alta Formazione.  È vicepresidente dell’Associazione Kerkìs. Teatro Antico in Scena

LA SCHEDA: MARCO BELCASTRO

Dopo la maturità scientifica e lo studio della chitarra classica, Marco Belcastro si dedica allo studio del pianoforte conseguendone il diploma presso il conservatorio di Verona nel 1990. Si perfeziona in ‘Metodo Funzionale della Voce’ di Gisela Rohmert con gli insegnanti dell’istituto di Lichtenberg tra cui Gisela Romhert, Ruth Weimer e Martin Landzettel e si specializza in ‘Funzionalità vocale’ con Maria Silvia Roveri presso il centro di funzionalità vocale ‘Nova Cantica’ di S.Giustina (Belluno). Approfondisce lo studio del canto indiano presso il conservatorio di Vicenza e, a Benares (India), con il cantante Dhrupad Ritwik Sanyal.  Negli anni 90 è leader con Vittorio Liberti del gruppo The MuRo. Conduce seminari e corsi individuali di Funzionalità Vocale. Suona e canta in varie formazione dove propone repertori che vanno dalla canzone d’autore a musiche e canzoni di sua composizione e della tradizione popolare. Collabora come cantante, musicista e compositore con l’attore Roberto Anglisani e con varie compagnie teatrali italiane. Incide i cd “Farfalle gialle”, “Melquìades Emporio” e SoloVolo con musiche di sua composizione.

LA SCHEDA: CONTAMINAZIONI

L’Associazione ContaminAzioni, nata nel febbraio 2018, si pone come obbiettivo di contaminare gli opposti (il serio e il faceto, la cultura e la convivialità, l’impegno e il divertimento, l’intrattenimento e il sociale), producendo e proponendo eventi teatrali e culturali che favoriscano l’incontro tra persone che condividono le stesse passioni, in una contaminazione di esperienze, luoghi e idee. Il pubblico non è più visto come un semplice fruitore di spettacoli, ma come una comunità di appassionati che si incontrano, scambiano opinioni tra di loro ma anche con gli artisti, con i quali hanno la possibilità di relazionarsi, abbattendo quella barriera che normalmente si crea tra palcoscenico e platea e permettendogli di diventare parte attiva dell’evento. Tramite i social media i simpatizzanti, oltre a mantenere il loro legame con gli artisti, hanno modo di avanzare proposte e contribuire alla realizzazione delle serate. Contaminazione significa anche apertura, per questo l’associazione ha scelto di collaborare con altre realtà teatrali e culturali che ne condividano lo spirito e la passione, organizzando eventi anche in luoghi non necessariamente deputati al teatro.

LA SCHEDA: L’ASSOCIAZIONE CULTURA PER IL TEATRO ROMANO

L’Associazione La Cultura per il Teatro Romano di Brescia, costituitasi nel 2016, sotto la presidenza del Dott. Luigi Mantovani, persegue finalità di tutela, studio, valorizzazione e promozione del patrimonio di interesse storico-artistico-culturale della città, con particolare attenzione per il Teatro Romano. L’Associazione opera in rigoroso coordinamento con gli indirizzi dell’Amministrazione Comunale, della Soprintendenza Archeologica e della Fondazione Brescia Musei. Esprime la funzione di “braccio operativo esterno” in sintonia con le istituzioni pubbliche che detengono la proprietà del sito archeologico romano. Gli obiettivi immediati sono rivolti alla ricerca di un miglioramento gestionale dell’area archeologica di Brescia per permettere la realizzazione di una struttura teatrale “leggera” e quindi rendere agibile il sito quale “il nuovo teatro della città”. L’associazione sosterrà la gestione di attività rivolte a portare il beneficio e la bellezza della cultura e del lavoro verso soggetti sottoposti a sopportare situazioni di disagio fisico-mentale ed esistenziale, fornendo benefici culturali e felicità agli stessi, che, con la cultura ed il lavoro, potranno raggiungere i migliori momenti esistenziali.

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