Vicini da incubo a Ghedi: si cerca ancora la pace, ma i rifiuti non passano

Se non arriverà un accordo tra le parti toccherà al giudice decidere e l'udienza è già stata fissata per il 17 maggio. Dunque il tempo stringe

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Un frame del servizio andato in onda su Italia 1
Un frame del servizio andato in onda su Italia 1

Incontro interlocutorio, ieri, tra quelli che la trasmissione televisiva Le Iene ha ribattezzato i “vicini da incubo” di Ghedi e gli abitanti delle case adiacenti, che sarebbero costretti a subire ogni tipo di angherie quando rincasano. Tanto da spingere il questore di Brescia ad ammonire per stalking i presunti colpevoli dei soprusi: un provvedimento che, in caso di mancato rispetto delle prescrizioni, può comportare anche l’arresto.

Se non arriverà un accordo tra le parti toccherà al giudice decidere e l’udienza è già stata fissata per il 17 maggio. Dunque il tempo per la tregua (magari con la scomparsa della catenella della discordia) stringe e il ruolo del Comune, che potrebbe essere chiamato a fare da mediatore, non è semplice.

Ma nel frattempo, secondo quanto segnalato dal quotidiano Bresciaoggi, lunedì si sarebbe verificato un nuovo episodio critico, con la famiglia sotto accusa che avrebbe negato il passaggio al mezzo della raccolta rifiuti del Consorzio della Bassa Bresciana Orientale. Un’altra questione che finirà in sede legale.

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