An Brescia, la qualità non basta. La Pro Recco s’impone 9 a 8

Nella ventiquattresima giornata della fase regolare di A1, la Pro Recco s’impone per 9 a 8 (3-2, 2-2, 3-2, 1-2, i parziali) sull’An Brescia

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Edoardo Manzi dell'An Brescia pallanuoto
Edoardo Manzi dell'An Brescia pallanuoto

Se il risultato contava in modo relativo, l’agonismo senz’altro c’è stato, e le emozioni pure: alla piscina Sciorba, nella ventiquattresima giornata della fase regolare di A1, la Pro Recco s’impone per 9 a 8 (3-2, 2-2, 3-2, 1-2, i parziali) su un’An Brescia che si è espressa con qualità e quantità, dimostrando di poter reggere il confronto con la formazione meglio attrezzata in assoluto. Per tre tempi, la squadra di Sandro Bovo – priva dell’acciaccato Bertoli – lotta e rimane in scia alla corazzata ligure, che prova e riprova a prendere ad allungare ma la determinazione dei bresciani è davvero notevole. In avvio di gara, due sviste consentono al team di Vujasinovic di mettere la testa avanti, da lì in poi, però, Presciutti e compagni serrano i ranghi, reggendo la sfida sia sul piano del carattere che su quello del gioco: alla fine del terzo periodo, Recco è sul più due (8-6), con l’An ben decisa a continuare la rincorsa. A metà dell’ultima frazione, un colpo proibito di Echenique viene considerato brutalità e, dunque, cartellino rosso al mancino naturalizzato, rigore e quattro minuti di superiorità per i biancazzurri. Rizzo è freddo dai cinque metri e accorcia le distanze (8-7), ma le seguenti situazioni di uomo in più non vengono sfruttate appieno e i recchelini rimangono avanti anche in virtù di una superiorità (su espulsione quasi contemporanea di Paskovic e Janovic) concretizzata. Nonostante la sconfitta, da parte dell’An, una prova di sostanza che consente di guardare con piena fiducia al match di Champions con l’Hannover.

«È stata una partita vera – dichiara coach Bovo -, con tanto agonismo e intensità. All’inizio abbiamo preso due gol evitabili, regali che non si devono fare a un avversario come il Recco. Poi, abbiamo corretto il tiro e siamo stati saldamente in partita. L’episodio di brutalità ci ha agevolato, sì, con il rigore ma, in concreto, considerando i tempi di trasferimento, si è tradotta in tre superiorità con soli quindici secondi di possesso palla, un non grande vantaggio se hai davanti il Recco. Certo, potevamo gestire meglio la situazione portando un cinque contro quattro, o un quattro contro tre, ma loro hanno difeso bene. Comunque, complessivamente la nostra prova è stata buona».

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