“Un consiglio al mio PD mi sento di darlo. Liberati di chi non ti vuol bene”. A dirlo è il consigliere regionale del Partito democratico, che con un post su Facebook (queste le parole d’inizio) interviene sul difficile stato del partito.
“Parla di più con i cittadini e i tuoi amministratori locali – aggiunge Girelli rivolgendosi direttamente al Pd come se fosse un’entità viva – e meno con i presunti dirigenti, spesso autoreferenziali e messi alla prova incapaci di raccogliere consenso. Infine parla dei problemi dei cittadini, degli sforzi che abbiamo fatto e delle idee che abbiamo in testa. Nei prossimi mesi”, conclude il consigliere regionale, “altri dovranno dimostrare la loro capacità di Governo, noi la nostra di essere alternativi e meritevoli di tornare a guidare il nostro Paese”.
Appello sincero da chi si è fatto comunque la gavetta, come Girelli. Certo che gii sforzi fatti e le idee che hanno in testa ,i piddini devono trasferirli all’elettorato, visto che dopo le mazzate regionali in Molise e Friuli oggi è arrivata pure quella della Valle d’Aosta, dove il PD non farà parte del Consiglio Regionale con un misero 4,5% di voti. Nemmeno l’adunata nazionale del partito, che nel 2014 aveva il 40% dei consensi, ha mostrato segnali tangibili di cambiamento o significative inversioni di rotta. Il tempo passa inesorabile e sembra quasi che la sindrome del “cupio dissolvi” sia l’unica cosa evidente.