Brescia femminile al Milan, Cesari: volevo regalarlo a Cellino, ma ha rifiutato

I vertici della società hanno polemizzato con il numero uno del Brescia maschile e con le istituzioni: non ci sentiamo di ringraziarle

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Il presidente del Brescia Femminile Giuseppe Cesari e il direttore sportivo Cristian Peli, foto conferenza stampa diretta Facebook
Il presidente del Brescia Femminile Giuseppe Cesari e il direttore sportivo Cristian Peli, foto conferenza stampa diretta Facebook

“Ho provato a regalare il Brescia Calcio Femminile al presidente Massimo Cellino, ma non era interessato”. A dirlo è stato pochi minuti fa il presidente della società Giuseppe Cesari, che ha convocato una conferenza stampa per spiegare le ragioni della cessione dei diritti sportivi al Milan dopo aver sfiorato la vittoria di scudetto e Coppa Italia.

“Cellino non vede bene il calcio femminile”, ha detto Cesari, “tanto da non volerci far giocare la Champions al Rigamonti. In un primo momento gli ho proposto di regalargli il 51 per cento, ma non ha accettato. Poi gli ho proposto in regalo tutte le quote, e la società non ha debiti: mi ha ringraziato, ma ha risposto di fare questo regalo ad altri”.

Cesari, quindi, ha sottolineato che avrebbe regalato la società “a qualsiasi persona che avrebbe portato avanti il calcio femminile”, evidenziando che la società non aveva le risorse per arrivare alla fine del nuovo campionato. “Ringrazio tutti”, ha detto, “ma adesso andiamo comunque avanti”.

Più dure le parole del direttore sportivo Cristian Peli. “Negli ultimi dieci anni”, ha detto, “abbiamo portato il nome di Brescia in tutta Europa, ma non so quanto questa città l’abbia meritato. Tutti gli ultimi tre sindaci ci hanno fatto promesse, ma non hanno mai fatto nulla di concreto. Non mi va di ringraziare le istituzioni bresciane, perché ci sono state poco vicine”.

Ora, dunque, il Brescia Calcio Femminile riparte dai giovani: il prossimo campionato lo giocherà nel girone d’eccellenza (la ex Serie C).

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