In queste ore, raccontano in molti, sono in corso lunghe processioni all’ufficio del sindaco Emilio Del Bono. L’oggetto delle “preghiere” è la nuova giunta che guiderà la città di Brescia per i prossimi cinque anni e, come sempre in questi casi, l’elenco degli aspiranti è più lungo dei posti disponibili: otto (forse nove) assessori, il presidente del consiglio comunale e il capogruppo Pd in Loggia. Insomma: una decina di ruoli appetibili per almeno quindici possibili occupanti. Vediamo di fare il punto della situazione.
I CONFERMATI
Sono in cinque i sicuri confermati della nuova giunta Del Bono: Valter Muchetti (Pd), Federico Manzoni (Pd), Marco Fenaroli (sinistra), Laura Castelletti (civica) e Michela Tiboni (indipendente). I ruoli e le deleghe potrebbero essere confermate, ma molto dipenderà da chi saranno gli altri assessori della squadra di governo.
I POSSIBILI ASSESSORI
Tra gli uscenti resta in bilico la posizione di Roberta Morelli (la sua lista non ha centrato il seggio, ma l’ex socialista ha ottenuto oltre 500 preferenze). Mentre viene dato per quasi certo l’ingresso nella squadra di Roberto Cammarata (Bilancio o Ambiente le possibili deleghe) e Miriam Cominelli (Ambiente). Ma il Pd potrebbe pretendere almeno un paio di posti in più e a giocarsi saranno Fabio Capra, Anita Franceschini e Diletta Scaglia.
Per la civica resta da chiarire chi la spunterà tra l’ex senatore Pd Guido Galperti (che avrebbe detto no all’ipotesi di fare il capogruppo e il presidente del consiglio comunale) e il giovane Alessandro Cantoni. Mentre tra i castellettiani sembra essere pressante la richiesta di un posto per Fabrizio Benzoni. Resta, infine, la casella del Bilancio, che dovrebbe essere lasciata libera da Paolo Panteghini: se non dovesse occuparla Cammarata potrebbe andare a un tecnico o alla Scaglia.
Insisto sulla profezia di mesi fa: in arrivo un assessore di nome Guido (Galperti) ed una di nome Miriam (Cominelli). La curiosità maggiore è sull’Assessore al Bilancio: strategico è dir poco. La Presidenza potrebbe andare a Benzoni, detto Benzo, allievo della Castelletti, la quale fu per ben dieci anni seduta su quello scranno nonchè titolare della sede istituzionale fisica più prestigiosa, difronte alla sala conigliare, con tanto di gigantografia di Bettino Craxi in bella vista…