Il governo è pronto a rivedere le norme che consentono ai negozi di tenere aperto tutto l’anno e la base della discussione è la proposta di Michele DellOrco (M5S), che prevedeva 12 giorni di chiusura obbligatori all’anno, tra cui: Capodanno, Epifania, 25 aprile, Pasqua, Pasquetta, 1° maggio, 2 giugno, Ferragosto, 1° novembre, 8 dicembre, Natale e Santo Stefano.
Ad annunciarlo è sottosegretario (bresciano) al Lavoro Claudio Cominardi, che già fu tra i firmatari della proposta. L’esponente del M5S, nella note, ribadisce “la volontà del Governo di porre rimedio agli effetti negativi delle liberalizzazioni introdotte dal Governo Monti mediante la Manovra Salva Italia e spiega che “la liberalizzazione selvaggia degli orari di apertura continua ad avere effetti pesantissimi sui lavoratori, sul piccolo commercio e, in generale, sul nostro Paese”, perché “migliaia di madri, padri e figli lavorano giorno e notte, rinunciano alle domeniche e non riescono ad avere un momento di comunione familiare nemmeno in occasione delle principali feste religiose e laiche”. “Un fenomeno in diffusione anche nel Bresciano e in generale in territorio lombardo”, conclude Cominardi nella stessa nota, e in tutto questo il peso della grande distribuzione è enorme, a danno, oltre che delle famiglie, anche di migliaia di piccoli imprenditori.