Treni cancellati e bollenti sulla Milano-Brescia, Cammarata scrive a Trenord

L'esponente del Pd accusa: indecente viaggiare su un treno regionale chiuso in un vagone con 40 gradi di temperatura interna senza aria condizionata e senza la possibilità di aprire i finestrini, dopo che i due treni precedenti sono stati cancellati per l'ennesimo guasto sulla linea

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Treni Vivalto in servizio sulla Brescia Milano, foto da ufficio stampa
Treni Vivalto in servizio sulla Brescia Milano, foto da ufficio stampa

“Domani scriverò una lettera al Presidente di Trenord e al Presidente di Regione Lombardia per manifestare, a nome dei pendolari bresciani, tutto il mio sdegno e la mia protesta per una situazione che ha raggiunto livelli di insostenibilità. Forse non servirà a nulla, ma mi sento in dovere in farlo”. A dirlo – con un post su Facebook – è stato nelle scorse ore il presidente del consiglio comunale di Brescia Roberto Cammarata, ricercatore universitario e pendolare sulla tratta Milano-Brescia.

“Scusate se insisto – scrive l’esponente del Pd –  ma viaggiare su un treno regionale sulla linea Milano Brescia, chiuso in un vagone con 40 gradi di temperatura interna senza aria condizionata e senza la possibilità di aprire i finestrini… dopo che i due treni precedenti (15,33 e 16.33) sono stati cancellati per l’ennesimo guasto sulla linea, è indecente, insopportabile e inconcepibile in una regione come la Lombardia in cui ci si riempie la bocca con la retorica dell’eccellenza. Fosse un caso isolato capirei, ma è una situazione che si ripete in varie forme (tra ritardi, guasti, cancellazioni, incidenti, disservizi, sovraffollamento, ecc…) tutte le settimane da anni! Fino a ieri – conclude Cammarata – lo dicevo da semplice pendolare. Oggi lo ribadisco da Presidente del Consiglio Comunale di Brescia pendolare.

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