“Non cedo e continuerò a cercarla”. A dirlo è stato, al quotidiano Bresciaoggi, Gazi, il padre della piccola Yuschra, la 12enne autistica che si è persa ormai undici giorni fa nei boschi di Serle, sull’altopiano delle Cariadeghe. L’uomo ha spiegato di aver percorso da solo i sentieri di Rezzato e Sant’Eufemia, ma ha aggiunto che la figlia – gran camminatrice – potrebbe anche essere arrivata dalle parti di Nave e Caino. Aggiungendo: “se qualcuno volesse aiutarmi è ben accetto”.
Le speranze di trovarla viva sono ormai appese a un lumicino. La piccola, infatti, dovrebbe avere almeno trovato il modo di bere acqua e alimentarsi da sola. E le alternative – che pure gli investigatori hanno escluso – non sono certo incoraggianti, perché se qualcuno le avesse fornito viveri si aprirebbero ipotesi inquietanti sul perché questa persona non abbia avvisato le forze dell’ordine.
“Non può sparire così. C’è qualcosa che è successo che bisogna scoprire”, ha detto il papà di Yuschra. Si continua a sperare in qualche risposta.