Banca Valsabbina, il 2018 inizia con otto milioni di utile

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Valsabbina, principale banca popolare bresciana quotata sul mercato Hi-Mtf, ha approvato la situazione patrimoniale ed economica semestrale al 30 giugno 2018

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Banca Valsabbina

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Valsabbina, principale banca popolare bresciana quotata sul mercato Hi-Mtf, ha approvato la situazione patrimoniale ed economica semestrale al 30 giugno 2018, che mostra tutti i principali risultati economici in miglioramento.

La raccolta diretta complessiva sfiora i 5 miliardi di euro, in progresso del 4,15%.; significativo miglioramento degli impieghi alla clientela deteriorati, diminuiti del 27,95%. In crescita l’utile netto del periodo è stato pari a € 8 mln, contro un risultato netto d’esercizio del primo semestre 2017 in pareggio.

Nella sottostante tabella sono esposti i principali aggregati patrimoniali:

Bilancio Banca Valsabbina
Bilancio Banca Valsabbina

La raccolta diretta da clientela, a fine semestre, è stata pari ad € 3.156 milioni, in crescita del 10% rispetto al 30 giugno 2017.  La fiducia riscontrata da alcune controparti qualificate nella solidità della Banca ha consentito di intercettare consistenti nuovi depositi, sostituendo quasi integralmente la raccolta interbancaria del mercato NewMic (strumento utilizzato dalle banche per ottimizzare la gestione della tesoreria), ridottasi da € 300 mln ad € 20 mln nel periodo in esame. La raccolta indiretta ha raggiunto € 1.817 mln, in crescita dell’11,74% rispetto al corrispondente periodo del 2017, grazie ad incrementi rilevanti nel comparto del risparmio gestito e della “Bancassicurazione”, che ha visto una crescita dell’11,26% rispetto allo stesso periodo del 2017. Per tipologie di prodotto, la raccolta indiretta evidenzia come i fondi comuni e le polizze assicurative raggiungano al 30 giugno 2018 il 57,1% del totale, avvicinando fortemente la Banca agli indicatori di sistema a tutto vantaggio dell’espansione dei ricavi netti da servizi, obiettivo prioritario delle strategie aziendali. La raccolta complessiva raggiunge € 4.992 mln, in aumento del 4,15% rispetto a giugno 2017.

Gli impieghi a clientela in bonis, a conferma del sostegno della Banca alle economie del territorio, ammontano ad € 2.683 mln, in aumento di oltre il 5% rispetto al 30 giugno 2017. Consistenti le nuove erogazioni a medio termine del primo semestre 2018, che hanno raggiunto € 342 mln (€ 256 mln nel già positivo primo semestre 2017). Importanti sono risultate le erogazioni alle imprese con garanzia dello Stato tramite il Mediocredito Centrale in base alla legge 662/96, che hanno raggiunto le 696 operazioni per un controvalore di € 124 milioni (+ 36,3% rispetto al 30/06/2017). Quasi 400, infine, le famiglie che hanno acquistato la prima casa con i prodotti del nostro Istituto, per un erogato complessivo che ha sfiorato i 50 mln di euro.

I crediti deteriorati netti si sono sensibilmente ridotti rispetto agli ultimi due semestri, evidenziando segnali confortanti che hanno confermato la bontà delle iniziative messe in campo nel tempo per affrontare il fenomeno. Il rapporto crediti deteriorati netti/impieghi netti risulta pari all’8,94% (12,39% al 30 giugno 2017) e il rapporto sofferenze nette/impieghi netti è pari al 4,65% (6,38% al 30 giugno 2017). In valore assoluto la riduzione dei crediti deteriorati netti nel semestre è stata di € 56 mln. La diminuzione delle sofferenze, oltre alle attività di recupero adottate, deriva dalle valutazioni in un’ottica di cessione di un portafoglio delle stesse in base al nuovo principio contabile IFRS 9. Il Consiglio di Amministrazione ha infatti deciso di intraprendere, in linea con le best practice di mercato e alle indicazioni degli Organi di Vigilanza, un percorso di riduzione dello stock di deteriorati tramite azioni straordinarie; nello specifico nei prossimi mesi verranno effettuate cessioni per un importo lordo superiore ad € 150 mln. L’obiettivo della Banca è quello, nel medio termine, di conseguire un NPLs Ratio (rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale impieghi) inferiore al 10% (al 30 giugno tale indicatore si attestava al 17%, già in riduzione rispetto al 19% del primo semestre 2017). La percentuale di copertura dei crediti deteriorati è passata dal 40% del 30 giugno 2017 al 53% del 30 giugno 2018.

I Fondi Propri, base di calcolo per i requisiti di vigilanza, ammontano ad € 394 mln (€ 417 mln al 30 giugno 2017). I coefficienti patrimoniali di vigilanza (c.d. phased in), si confermano solidi e largamente al di sopra rispetto a quelli richiesti, con il Common Equity Tier 1 al 15,09% ed il Tier Total al 16,33%. Il patrimonio netto al 30 giugno 2018 risulta pari ad € 326 milioni, in riduzione dell’15,13% rispetto al 30 giugno 2017. Tale variazione, così come in misura minore per i Fondi Propri, è da imputare alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 alla data del 1° gennaio 2018, in linea con il comportamento dei principali gruppi bancari nazionali.

Molto positivi i risultati delle politiche commerciali della Banca finalizzate ad acquisire nuova clientela, grazie al determinante contributo delle nuove filiali aperte nel periodo di riferimento, come dimostra il numero dei conti correnti, passati da 77.901 al 30 giugno 2017 agli attuali 81.713 con una crescita del 4,9%.

Il numero dei Soci al 30 giugno si attesta a quota 38.872, in aumento rispetto ai 38.574 di 12 mesi prima.

Di seguito sono riportate le risultanze del conto economico al 30 giugno 2018:

Bilancio Banca Valsabbina
Bilancio Banca Valsabbina

Per una migliore confrontabilità, i dati 2017 sono stati proformati.

Il margine di interesse è pari ad € 33.754 mila, in aumento dell’1,44% rispetto al primo semestre 2017; l’incremento del margine risulterebbe del 5%, al netto di una differente classificazione contabile relativa c.d. “effetto attualizzazione” dei crediti deteriorati introdotta dal 5° aggiornamento della Circolare 262 della Banca d’Italia, risultato apprezzabile in un quadro di tassi di mercato ancora molto bassi.

Le commissioni nette raggiungono gli € 15.470 mila (+ 6,35% rispetto al giugno 2017), soprattutto grazie alla crescita delle commissioni di collocamento di prodotti di risparmio gestito e della “Bancassicurazione”, oltre al nuovo rapporto di collaborazione con la società di credito al consumo Cofidis.

Il margine di intermediazione risulta pari ad € 56.176 mila, in aumento del 27,12%, beneficiando, sia delle buone performance dei margini d’interesse e commissionale, che del contributo dell’attività finanziaria, positivo per € 7 mln.

Le rettifiche di valore su crediti e titoli, al netto delle riprese, ammontano ad € 11,6 milioni, in riduzione rispetto agli € 11,8 milioni del 1° semestre 2017. Il costo del credito, rappresentato dal rapporto tra le rettifiche imputate al conto economico ed i crediti in essere, è pari allo 0,73% su base annua e si confronta con lo 0,80% del primo semestre 2017. Gli accantonamenti effettuati nel semestre sono il risultato sia delle prudenti valutazioni analitiche dei possibili recuperi dei crediti in sofferenza sia dell’applicazione delle policy interne relative agli altri deteriorati.

Il risultato netto della gestione finanziaria, si attesta pertanto ad € 44.612 mila in aumento del 37,58% rispetto al giugno 2017, grazie alle favorevoli dinamiche sopra illustrate.

I costi operativi sono pari ad € 36.398 mila (+ 12,8%). Tale aumento riflette in parte i maggiori investimenti dovuti alla gestione delle nuove filiali e al conseguente incremento di personale, oltre ai sempre maggiori oneri derivanti dagli adempimenti normativi. Significativo è anche l’impatto negativo, ancora una volta, dei costi per i salvataggi delle banche in difficoltà, che hanno inciso nel 1° semestre per € 1,9 mln (€ 1,1 mln nell’analogo periodo del 2017).

Il cost income, dato dal rapporto tra i costi operativi ed il margine di intermediazione, è pari al 64,79% in marcata diminuzione rispetto al 71,69% del giugno 2017.

L’utile ante imposte, coincidente all’utile netto in assenza di carico fiscale, risulta di € 8.067 mila, a dimostrazione che la strada intrapresa dal nostro Istituto sta tornando ad esprimere risultati economici soddisfacenti per i nostri Soci.

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7 Commenti

  1. Si sta lavorando a creare un nuovo Movimento Soci che abbia per l’immediato lo scopo di chiedere la destituzione dell’attuale presidente: il suo nome e il suo cognome sono gli unici fra i vari responsabili a diverso titolo del fatto che i soci Valsabbina hanno visto il loro capitale investito in azioni andare in malora. Il presidente Valsabbina ha già chiuso in passato un’altra banca e non c’è molto da stare allegri

  2. Siamo molto contenti se i risultati della banca sono positivi.
    Peccato solo che la quotazione delle azioni della banca valsabbina sia ferma da più di 6 mesi a 5 euro e ne sale ne scende. Quindi solo pochi azionisti che vogliono vendere riescono a farlo.
    Continuo a chiedermi che senso ha avuto quotarsi su questo mercato che di fatto non intermedia nulla tenendo bloccati i prezzi.

  3. Di bilanci buoni c’è nè già stati in passato ma i mercati hanno sempre dimostrato come pochissimi siano gli operatori disposti ad acquistare azioni della banca. L’esperienza delle delusioni ha certamente lasciato il segno

  4. Un’analisi un po’ più attenta, mostra in realtà che la gestione caratteristica (cioè quella legata all’operatività con i clienti) produce margini pressochè allineati al più recente passato. L’attuale trend del margine di intermediazione, che si riflette sull’utile attuale, viene solo dal saldo positivo tra attività finanziaria attiva e passiva, cioè da come si è lavorato in ambito finanza ed intermediazione mobiliare nelle strutture specifiche di Direzione. Aumentano invece i costi operativi e diminuisce il patrimonio netto e queste non sono cosucce da niente. Insomma, aspettiamo prudentemente a parlare di luci…

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