Lega all’attacco: Brescia è meno smart, manca un progetto

"Brescia perde posizioni rispetto all’anno precedente, passando dal 28° al 31° posto nella classica sulle Smart city italiane.” Lo affermano i due esponenti della Lega

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Gianpaolo Natali
Gianpaolo Natali

“Brescia perde posizioni rispetto all’anno precedente, passando dal 28° al 31° posto nella classica sulle Smart city italiane.” Lo affermano gli esponenti della Lega Gianpaolo Natali, Presidente della Commissione Bilancio di Palazzo Loggia e Michele Maggi consigliere comunale di Brescia, commentando i dati emersi dalla classifica ICity rate 2018.

“Il sindaco Del Bono – spiega Natali – che in campagna elettorale ha speso fiumi di parole su ‘Brescia smart city’, è stato clamorosamente smentito dai dati emersi da questo studio. I numeri infatti assumono particolare valore se confrontati con i posizionamenti in classifica dei nostri ‘vicini di casa’, con Bergamo, Cremona e Mantova ad occupare rispettivamente il 5°, 16° e 19° posto. C’è poco da esultare quindi, specie tenendo a mente come le cifre che concorrano alla formazione del punteggio riguardino anche la qualità dell’acqua e dell’ambiente, con la Leonessa che sprofonda al 100° posto di 107 capoluoghi di Provincia. Del resto alcuni dati specifici, come l’aumento dell’incidenza dei tumori, lasciano intravvedere un quadro da non sottovalutare. La mancanza di attenzione per l’ambiente è poi ben dimostrata anche da alcuni casi recenti, come la querelle sulla Castella 2, dove Comune e Provincia, entrambi a guida Pd, si sono cimentati nel consueto gioco delle parti.”

“Ma non soltanto l’ambiente – prosegue Michele Maggi – anche i numeri su lavoro e occupazione,  non sono propriamente incoraggianti, considerato che Brescia è scivolata al 42° posto. Infine c’è il tema dell’attrazione turistica, altro ambito dove non brilliamo affatto. Fra l’altro proprio in questi giorni si discuterà in Consiglio comunale della tassa di soggiorno: sarebbe il caso, prima di introdurre l’ennesimo balzello, di pensare a come creare una città con una vera vocazione turistica.”

“Riteniamo – concludono Natali e Maggi – che non basti mettere il wifi in certe zone per definirsi una ‘smart city’, così come sono sufficienti proclami e comunicati stampa. Occorre invece una visione d’insieme e di ampio respiro, che tocchi tutti i temi concernenti la qualità della vita dei bresciani. In altri termini serve un progetto vero e coerente cioè quello che manca alla Giunta Del Bono.”

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