Millesimato, Brut, metodo classico: i termini delle bollicine

Sulle bottiglie di vino e di bollicine leggiamo alcuni termini che non sempre sono facili da comprendere. Cerchiamo di capirne qualcosa in più

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Bicchieri di vino bianco pronti per il brindisi, foto da Pixabay
Bicchieri di vino bianco pronti per il brindisi, foto da Pixabay

Sulle bottiglie di vino e di bollicine leggiamo alcuni termini che non sempre sono facili da comprendere. Si tratta di termini prettamente tecnici, che però ci aiutano nella scelta della bottiglia giusta da abbinare a ciò che stiamo mangiando. Ogni singola parola ha infatti un significato ben preciso, che va a modificare il metodo di produzione e il contenuto della bottiglia che stiamo per gustare.

Millesimato

Un concetto abbastanza semplice da comprendere, però del tutto ignoto ai più. Nella produzione vinicola mondiale per millesimo si intende una precisa annata, un anno all’interno del millennio potremmo dire. Quindi un vino millesimato è prodotto con uve tutte della medesima annata. Questo termine ha senso se utilizzato per un vino che ha riposato per anni, la cui lavorazione è lunga e laboriosa; lo si nota infatti sulle bottiglie di metodo classico. Scritto sul novello diviene indice di ciarlataneria da parte di chi produce e commercializza quel vino.

Metodo classico

Anche qui una denominazione che pochi comprendono, spesso utilizzando metodo classico o spumante come fossero termini interscambiabili. Il metodo classico è una modalità di produzione delle bollicine, ben diversa rispetto a quella del prosecco, giusto per fare un esempio. Si tratta di un metodo di produzione che prevede tempi lunghissimi per passare dall’uva appena colta alla bottiglia con il classico tappo a fungo in sughero.

Brut, demi sec, extra brut

Questi termini si trovano esclusivamente sulle bottiglie di bollicine e spumante, prodotte in qualsiasi parte del mondo e con qualsiasi tipo di bacca. Si tratta di termini correlati alla produzione di questo tipi di vini, che culmina con l’eliminazione delle fecce presenti nelle bottiglie che stanno per uscire dalla cantina e nel rabbocco con il cosiddetto liqueur d’expedition. Questo sciroppo contiene vino e una data quantità di zucchero: la denominazione del vino deriva appunto dai grammi di zucchero inseriti in ogni bottiglia, tra le bollicine metodo classico più famose troviamo anche il Ferrari Brut.

Capire il gusto delle bollicine

Il concetto di bollicine e di spumante è molto ampio, stiamo parlando di vini che vanno da più secco possibile, con elevata acidità e quasi totale mancanza di zuccheri, fino a prodotti che rasentano l’eccessiva dolcezza, con quasi 50 grammi di zucchero per litro di vino. Comprendere le differenze tra le denominazioni scritte sulla bottiglia ci permette di capire subito quali bollicine scegliere, evitando un vino super secco con il dolce o delle bollicine corpose, aromatiche e dolcissime con l’antipasto.

Abbinare al meglio i vini

Oggi saper avvinare il vino alla portata che stiamo consumando sta diventando quasi una moda. Nonostante questo capita ancora di sentire persone che affermano che le bollicine stanno bene con tutto. Affermazione per altro vera, ma solo se sappiamo quali bollicine stiamo acquistando.

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