Dopo il no di Mottinelli, il Pd verso candidature in competizione | di Claudio Bragaglio

"Il clima unitario interno al PD bresciano, a maggior ragione dopo la grande vittoria in Loggia, è reale e poteva far maturare una convergenza su un solo candidato"

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Claudio Bragaglio
Claudio Bragaglio

di Claudio Bragaglio – Nel prendere atto della dichiarazione dell’amico Pierluigi Mottinelli penso lo si debba sinceramente ringraziare, apprezzando le motivazioni della sua scelta. Decisione non facile – tra segreteria del PD e candidatura europea – ma che, per come si è svolto il confronto al “Tavolo” , convocato dal segretario Michele Orlando, era stata ritenuta dai più una scelta indispensabile.

Potevano esserci percorsi e decisioni anche diversi? Può darsi. Anche perché il clima unitario interno al PD bresciano, a maggior ragione dopo la grande vittoria in Loggia di Emilio Del Bono, è reale e poteva far maturare una convergenza su un solo candidato.

In questa stessa direzione si è opportunamente mosso anche il Sindaco Del Bono, con la proposta da lui autorevolmente avanzata. Ben interpretando così gli auspici di molti, compreso il sottoscritto. E come al Tavolo in effetti poi è avvenuto con l’unanimità dei consensi sulla candidatura a segretario PD di  Mottinelli. Non è un caso, infatti, che si è decisa una delegazione per sottoporre tale scelta allo stesso Mottinelli.

Il fatto che – a fronte della scelta tra le due candidature (segreteria PD ed elezioni europee) – Mottinelli abbia confermato il suo intento già espresso da tempo per le elezioni europee non è certo motivo che faccia venir meno il grande significato politico rappresentato dall’unanimità d’un giudizio positivo sul piano politico ed istituzionale, in particolare come Presidente della Provincia. E questo, a mio parere, non potrà che essere valutato positivamente in fase di decisioni per le elezioni europee.

Il cammino ora si presenta con le caratteristiche, peraltro del tutto fisiologiche, della dialettica congressuale tra diverse candidature. Auspicabilmente, quindi, un confronto tra dialettica politica ed unità, anche per i congressi nazionale e regionale. Come il PD bresciano ha già saputo unitariamente fare in questi ultimi anni, con il contributo decisivo delle due Segreterie uscenti, sia provinciale che cittadina, oltre che nel costruire con il sindaco Del Bono la vittoria del Comune di Brescia.

* Presidente della Direzione Regionale del PD

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1 COMMENT

  1. Renziani contro non-renziani. E se fosse, molto semplicemente, questa l’unica lettura della competizione provinciale da trasferire magrai in regione e quindi a livello nazionale alla faccia del delboniano vincente “modello Brescia” ? Triste e desolante non poco l’opzione. E questo perchè il protagonista e responsabile della più sonora debacle del centrosinistra nazionale nella sua storia è ancora lì che galleggia e trama, di fatto, per tornare in pista. E temo, ripeto temo, che il Governo giallo-verde gli darà a breve una grossa mano. Così lo spread scenderà, i mercati si rasserenerannoe e si tornerà a farsi dettare l’agenda politica da Goldman Sachs (cioè i vari suoi enissari come Draghi, Monti, Letta, ecc…) con buona pace del popolo sovrano cui a poco servirà ricordare che Renzi trovò in una notte 20 miliardi per salvare le banche in default perchè male amministrate mentre l’intera manovra dei giallo-verdi vale 37 miliardi…

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