Aveva denunciato di essere stata violentata dal vicino, che si era introdotto in casa sua nella notte. Invece la vera vittima era lui, il presunto stupratore, perché l’anziana donna si era inventata tutto. E ora per la 85enne si aprirà il processo – insieme a un secondo vicino – in cui dovrà rispondere dell’accusa di calunnia.
I fatti risalgono all’agosto del 2016 e per la “denuncia” della donna un 32enne di origine rumena fu arrestato: scontò ingiustamente 39 giorni di carcere e perse anche il posto di lavoro. Soltanto il Dna lo ha scagionato: quello trovato sul letto della donna, infatti, apparteneva a un altro vicino, un 70enne con cui la donna pare intrattenesse una relazione e che è finito con lei a processo.