Il Pd e la figura di Hill | di Claudio Bragaglio

Partito Democratico... ovvero la sua doppia faccia: è una forza giovane del futuro o una vecchia del passato? La risposta in un'immagine

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Claudio Bragaglio, Pd
Claudio Bragaglio, Pd

di Claudio Bragaglio – Partito Democratico… ovvero la sua doppia faccia: è una forza giovane del futuro o una vecchia del passato?  La risposta è nella immagine qui riprodotta tra chi vede una giovane bella donna od una brutta vecchia suocera.

La figura di Hill
La figura di Hill

Non proprio “politically correct” – lo so e me ne scuso – ma, seppur semiseria, tale lettura rende cmq bene l’idea di fondo.

La “moglie e la suocera” è un originale e famoso disegno fatto da William Ely Hill (1887–1962)  che, in base ad una diversa visione ottica, nello stesso disegno riproduce entrambe le figure.

Ci vuole un po’ di attenzione, ma cambiando il punto di vista la differenza dei due ritratti – bello/brutto, giovane/vecchio – è del tutto evidente!

E il PD che c’entra?! C’entra sì. Infatti, stando sempre un po’ ironicamente alle metafore – e per quel poco nulla che esse valgono – nello stesso Partito Democratico si possono vedere e l’una e l’altra delle due figure, tra loro contraddittorie.

Con conseguenze, evidentemente, del tutto tra loro opposte sul futuro del PD, a partire già dalle prossime settimane e dal modo come si sta malamente discutendo nel Congresso nostro. Tra chi (e son tra questi) ritiene che il PD abbia ancora un ‘futuro giovane’ e a tutti i costi lo vuol salvare, e chi invece lo vede, con soltanto la sua decina d’anni, già superato e quindi, come una decrepita ed insopportabile ‘vecchia suocera’, da dover…oltrepassare.

Per individuare nel disegno Hill la diversità giovane-vecchia va concentrata l’attenzione sul profilo guancia-mento della giovane, che è il naso della vecchia, l’orecchino della prima corrisponde all’occhio della seconda, la collana alla bocca, mentre il collo e scollatura della giovane sono il mento della vecchia suocera.

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2 Commenti

  1. Meglio forse la mitica, nel senso di mito, figura di Giano Bifronte, il padre di tutti gli dei romani, ma soprattutto il custode di qualsiasi mutamento, come di tutto ciò che concerne una fine e un nuovo inizio. Lo dico perchè è innegabile che il PD Giano, più che continuare ad essere prigioniero delle proprie contraddizioni, ci si aspetterebbe che stando amleticamente sulla soglia del Governo del Paese decidesse almeno se vuole entrare o continuare a starsene fuori per…molti lusti ancora. Ed al riguardo un sodaggio recentissimo di Ipsos la dice lunga su come gli italiani attendano “con ansia” l’esito dell’elezione del nuovo leader del PD: 19% per Zngaretti, 8% per Martina, 5% per Giachetti, 2% per altri e ben 66% di “non so”, cioè di “chissenefrega”. C’è poco da commentare…

  2. Stradivarius come vorrei darti ragione per un PD Giano bifronte. Ovvero per la coesistenza di due diverse facce con un unico cervello. Più o meno le cose conosciute nelle varianti terminologiche e politiche: dalla doppiezza togliattiana alla degasperiana Dc di centro che guarda a sinistra, dalle convergenze parallele di Moro al PCI berlingueriano partito rivoluzionario e conservatore, per non dire, sempre del PCI, partito di lotta e di governo…e via via fantasticando. Ma la mia riflessione sul PD è ben più problematica. Nella figura di Hill coesistono due figure tra loro opposte (semplificate nel contrasto giovane/vecchio, bello/brutto). Che si elidono. Quando guardi l’una non vedi l’altra e viceversa. Questo il problema che il PD rischia di avere. E che, se irrisolto, può portare alla rottura, da me paventata e apertamente contrastata. Ricomporre l’unita d’un partito nelle forme anche d’un Giano bi o tri-fronte sarebbe la soluzione. Non perché sia cosa che esista in natura, ma perché un partito unitario e nel contempo pluralista può e deve esistere per davvero, seppure solo nella realtà politica. Infatti, come direbbe Aristotele, si tratta sempre di “animali politici”, di zoologia, appunto. Seppure, con Borges, di “zoologia fantastica”.

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